Interruzione dei lavori del Consiglio provinciale, alle prese con i 130 articoli ed i 2000 emendamenti della legge urbanistica, per un incontro, ieri pomeriggio, con i sindacati di base ed i lavoratori dell'Arcese, la ditta di trasporti da tempo al centro di polemiche legate alla situazione economica e lavorativa.

Negli ultimi quattro anni gli autisti in forze a quello che un tempo era un colosso nazionale dell'autotrasporto sono passati da 791 a 111, di cui 66 prossimi alla cassa integrazione e con ogni probabilità al licenziamento. Sull'intera vicenda Antonio Mura, sindacalista Cobas, ha annunciato un libro bianco che verrà presto presentato a diverse Procure.

Il sospetto è che Arcese nonostante la riduzione di personale non abbia affatto rinunciato alle commesse, ma abbia scelto deliberatamente di esternalizzare a realtà dei paesi dell'Est Europa il lavoro. In questo modo ha goduto di tutti gli ammortizzatori sociali previsti dalla legge, e pagati dalla collettività, per quanto riguarda gli autisti italiani, non per oggettive difficoltà economiche, ma come effetto di una deliberata strategia imprenditoriale.

All'interno di questa strategia si inserirebbe, sempre secondo Mura, la mancata realizzazione dello scalo intermodale di mori nonostante il contratto di lease back a suo tempo concesso dalla Provincia. Insomma le ombre sulla gestione degli ultimi anni sono tante ed il fatto che ora anche le istituzioni provinciali siano state ampiamente informate porta la vicenda ad un livello superiore, dal quale fare luce sul passato. Ciò che preoccupa di più è comunque il futuro dell'azienda e dei 66 lavoratori a rischio. Oggi è in programma un incontro tra la rsu aziendale e la direzione generale della ditta.