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L'assegno di autodeterminazione per le donne vittime di violenza: come fare domanda

Le domande verranno raccolte dai Servizi sociali territoriali

Dal 1° di aprile sarà possibile presentare domanda per l'assegno di autodeterminazione ad Apapi (Agenzia provinciale per l’Assistenza e la Previdenza Integrativa), per il tramite dei Servizi sociali delle Comunità e dei Comuni di Trento e Rovereto. "L’assegno è una sorta di garanzia di indipendenza economica, per le donne che intraprendono percorsi di fuoriuscita da relazioni violente - spiega l'assessore Stefania Segnana - è infatti slegato dalla prestazione lavorativa, dalla cittadinanza e dalla situazione economico-patrimoniale. Stamani (mercoledì 23 marzo ndr) si è tenuto il primo dei due incontri formativi, il prossimo si terrà il 30 marzo, con gli operatori dei Servizi sociali territoriali che si occupano di raccogliere e trasmettere le domande ad Apapi, tramite una piattaforma informatica che consentirà di iniziare a liquidare i primi importi già nel mese di maggio".

Le risorse utilizzate per finanziare questo intervento economico sono interamente provinciali. "Nelle scorse settimane come esecutivo avevamo approvato i criteri e le condizioni di accesso all’assegno di autodeterminazione, un nuovo intervento economico provinciale per sostenere l’autonomia delle donne vittime di violenza e in particolare per agevolare l’autonomia abitativa e il rafforzamento o il raggiungimento dell’autonomia personale" ha spiegato Segnana.

Requisiti e condizioni

Possono accedere all’assegno le donne vittime di violenza residenti in provincia di Trento al momento della presentazione della domanda.
La condizione per accedere all'assegno è la presa in carico della donna vittima di violenza da parte dei servizi sociali territoriali, i quali tengono anche conto dei percorsi intrapresi presso i servizi antiviolenza accreditati. La presa in carico prevede un piano personalizzato di intervento al quale la donna deve aderire.
Lo stato di vittima di violenza è verificato dal servizio sociale territoriale attraverso la verifica della sussistenza di almeno uno dei seguenti presupposti: aver sporto denuncia o querela e/o aver intrapreso un percorso di fuoriuscita dalla violenza presso il servizio sociale territoriale o il consultorio o il servizio di psicologia clinica dell'Azienda sanitaria o un ente del terzo settore appartenente alla filiera dei servizi antiviolenza.

Domanda

La domanda di assegno è presentata all'Agenzia provinciale per l'assistenza e la previdenza integrativa attraverso i Servizi sociali territoriali.

Misura


La misura consiste in un assegno mensile pari a 400 euro, ridotto a 200 euro se la richiedente è ospite di una struttura residenziale socio-assistenziale che garantisce anche vitto e alloggio. L’assegno è corrisposto per un periodo minimo di tre mesi e massimo di dodici mesi, sulla base di quanto previsto dal piano personalizzato di intervento.

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