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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Reddito di cittadinanza, si cambia: arriva il Comitato scientifico

Quali parte del sussidio vanno incontro a modifiche? L'idea è ricalibrare i parametri affinché non sia penalizzante per le famiglie con più figli e rendere più efficace la ricerca di un lavoro

Anche reddito di cittadinanza e di emergenza verranno toccati dal nuovo governo, il quale sostiene che le misure necessitano di una "manutenzione e un adattamento". Accanto a questi strumenti "altri andranno individuati soprattutto per far fronte ad un fenomeno che è di questi mesi, di queste settimane, che è quello del repentino impoverimento del ceto medio". Questo è quanto emerge dall'intervento di giovedì 11 marzo sulle linee programmatiche del dicastero in commissione lavoro al Senato, dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando,

Reddito di cittadinanza

Il ministro Orlando ha spiegato che "continua a crescere la povertà non solo di chi è senza lavoro ma anche di chi un lavoro lo ha. Siamo di fronte al drammatico tema di un lavoro povero, un lavoro che non riesce ad offrire stabilità e sicurezza alle persone". "Il grave impatto della pandemia è stato contenuto - ha proseguito il ministro - sia da misure strutturali di contrasto, quali il reddito di cittadinanza, sia a quelle realizzate durante l'emergenza". La platea dei beneficiari "del reddito di cittadinanza - ha spiegato - è cresciuta costantemente nei mesi dell'emergenza sanitaria fino a coinvolgere un milione e mezzo di nuclei familiari". Ad essa "si sono aggiunti i beneficiari del reddito d'emergenza che ammontano a oltre 300mila nuclei", ha aggiunto il ministro. Grazie a questi strumenti "la crisi sanitaria e la conseguente crisi economica - ha detto Orlando - non sono diventate ancora crisi sociale".

Insomma, si procede in questo modo adesso: il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, ha istituito un Comitato scientifico per la valutazione del Reddito di cittadinanza (Rdc). Il Comitato è presieduto dalla professoressa Chiara Saraceno. I componenti sono: la sociologa dell'ufficio Politiche sociali della Caritas italiana, Nunzia De Capite; il professore ordinario di Politica Sociale all'Università di Trento, Cristiano Gori; il capo della Direzione Centrale Studi e Ricerche dell'INPS, Daniele Checchi; il professore ordinario di Politica Economica all'Università La Sapienza di Roma, Maurizio Franzini; la professoressa ordinaria di Diritto del lavoro all'Università La Sapienza di Roma, Paola Bozzao; il direttore generale per la lotta alla povertà e la programmazione sociale del Ministero del Lavoro, Angelo Marano. Parteciperanno ai lavori del Comitato un rappresentante di Anpal e di Inapp.

Avrà il compito di fare il punto sull’attuazione della misura dando indicazioni sulle eventuali modifiche necessarie per renderla più equa ed efficace. Sono 5,6 milioni le persone in povertà assoluta in Italia. L'incremento è maggiore nel Nord ma il Mezzogiorno resta l'area dove è più elevata, coinvolgendo il 9,3% delle famiglie. L'aumento della povertà assoluta si inquadra nel contesto di un calo record della spesa per consumi delle famiglie (su cui si basa l'indicatore di povertà). Secondo le stime preliminari, infatti, nel 2020 la spesa media mensile è tornata ai livelli del 2000 (2.328 euro; -9,1% rispetto al 2019). Rimangono stabili solo le spese alimentari e quelle per l'abitazione mentre diminuiscono drasticamente quelle per tutti gli altri beni e servizi (-19,2%). Il reddito di cittadinanza è oggi come oggi un aiuto essenziale per molte famiglie.

Reddito di cittadinanza 2021

Non è dato sapere quali saranno le modifiche al reddito di cittadinanza. Nelle scorse settimane si erano ipotizzati due correttivi principali. Il primo intervento, potrebbe essere quello di togliere il requisito dei 10 anni per gli immigrati ammettendo chiunque abbia un permesso di soggiorno di lungo periodo. L'altra correzione fondamentale è quella di ricalibrare i parametri affinché il Rdc non sia penalizzante per le famiglie con più figli.

Possibile poi anche una restrizione dell’ambito del suo rinnovo dopo i 18 mesi per tutti i percettori riconosciuti "occupabili", senza possibilità di rinnovo, il tempo necessario quindi per trovare un’occupazione. Altro intervento sollecitato da più parti riguarderebbe l’introduzione di un sistema premiante (tutto da definire) a favore dei percettori che hanno trovato occupazione. Una delle più insistenti critiche è che RdC deriva dalla normativa sottostante, che in alcuni casi può disincentivare il percettore a cercare occupazione, e condurlo direttamente a richiedere il rinnovo del sussidio alla scadenza dei 18 mesi. La legge prevede che il reddito di cittadinanza sia concesso per un periodo massimo di 18 mesi, trascorsi i quali può essere rinnovato, previa sospensione di un mese. In quel caso, se permangono le condizioni di bisogno, dal mese successivo è possibile presentare una nuova domanda.

Il decreto Sostegno è fermo 

"Da quasi un mese ormai il Governo Draghi ha ottenuto la fiducia delle Camere ma il Decreto Sostegno è ancora fermo al palo. C'è uno scostamento di bilancio da 32 miliardi che il Parlamento ha votato il 20 gennaio, c'è un lavoro già iniziato e portato avanti con dedizione dai ministri del 'Conte II' anche dopo la decisione di Matteo Renzi di far dimettere Bellanova, Bonetti e Scalfarotto e aprire la crisi. Insomma, c'è assoluto bisogno di accelerare. Quotidianamente riceviamo messaggi da lavoratori, famiglie e imprese che chiedono di fare presto, visto che gli ultimi aiuti risalgono al Decreto Natale. Fra le altre cose, vanno prorogate la cassa integrazione e il blocco dei licenziamenti, rifinanziate le indennità per chi non è tutelato dall'attuale sistema di ammortizzatori sociali e il fondo per l''anno bianco' contributivo per gli autonomi, previste nuove risorse per il Reddito di cittadinanza e il Reddito di emergenza. Il MoVimento 5 Stelle è entrato nel Governo Draghi per dare risposte ai cittadini. Risposte che, oggi più che mai, devono arrivare subito". Lo affermano in una nota le deputate e i deputati del MoVimento 5 Stelle in Commissione Lavoro.

Aggiornamento 9.25 - Sulla revisione del Reddito di cittadinanza il ministro Orlando, pur riconoscendo che ha reso la crisi sociale pandemica meno grave, ha affermato stamane a Radio1Rai che "vanno rivisti gli elementi che hanno creato distorsioni oltre a combattere chi non ha titolo per riceverlo", ha sottolineato il ministro. "La platea va allargata a situazioni che attualmente non sono tutelate", ha aggiunto Orlando, e va rivisto come andrebbero rivisti tutti gli strumenti di supporto dopo un evento come la pandemia.

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