Gambero Rosso 2018: ecco i 12 vini trentini
Crescono le eccellenze trentine, ancora poche rispetto alle 27 altoatesine per non parlare delle 77 piemontesi e delle 75 toscane
Sono stati presentatti ieri, domenica 22 ottobre, con una grande degustazione all'Hotel Sheraton di Roma i vini italiani che hanno ottenuto il riconoscimento dei "tre bicchieri" nella Guida ai Vini d'Italia del Gambero Rosso 2018. Un'Italia all'interno della quale il vino Trentino cresce conquistando il suo record personale: 12 premiati rispetto ai 10 dell'anno scorso. Due eccellenze in più che contribuiscono in parte a recuperare terreno rispetto all vicino Alto Adige che, come l'anno scorso e come ormai da molti anni, ha conquistato anche per il 2018 ben 27 vini insigniti dei "tre bicchieri". Numeri comunque molto distanti dai 77 premiati piemontesi, dai 75 toscani e perfino dai 41 veneti.
Ecco dunque i vini del Trentino premiati con Tre Bicchieri
Ritratto Rosso ’13 - La Vis - Valle di Cembra
San Leonardo ’13 - Tenuta San Leonardo
Teroldego Rotaliano ’15 - De Vescovi Ulzbach
Teroldego Rotaliano Pini ’13 - Roberto Zeni
Trento Brut Rotari Flavio Ris. ’09 - Mezzacorona
Trento Brut Altemasi Graal Ris. ’10 - Cavit
Trento Brut Conte Federico Ris. ’12 - Bossi Fedrigotti
Trento Brut Giulio Ferrari Riserva del Fondatore ’06 - Ferrari
Trento Brut Rosé +4 ’09 - Letrari
Trento Dosaggio Zero Ris. ’12 - Maso Martis
Trento Opera Nature ’11 - Opera
Trento Pas Dosé Balter Ris. ’11 – Nicola Balter
Un settore trainato, come sempre, le bollicine, ma c'è posto anche, come sempre, per il Rosso San Leonardo, alla sua ottava menzione nella guida. Un rosso a sè, sicuramente particolare e "di confine", anche in senso geografico. Tra i rissoi spunta quest'anno "Rotratto '13" della cantina La Vis-Valle di Cembra, "spunto per celebrare lo stato di grazia del mondo cooperativo" scrivono gli autori della presentazione.
"Evidentemente qualcosa si muove in un panorama dalle grandi potenzialità che in passato abbiamo criticato per una certa inerzia e l'apparente staticità - si legge nella presentazione - ci sembra che si stia ormai ricomponendo la dicotomia tra piccoli vignaioli e strutture sociali, che da piccoli vignaioli sono costituite: non più due mondi opposti che si guardano in tralice ma due facce della stessa medaglia".
Le sempre più citate bollicine trentine non riescono però ad ottenere il premio come Bollicine dell'Anno, che va al Marcalberto Extra Brut Millesimo2Mila12 della cantina cuneese di Piero Cane. Tra i premi speciali il vicepresidente delle Cantine Ferrari, Marcello Lunelli, ha vinto quello dedicato alla Viticoltura Sostenibile grazie alla certificazione bio dell'intera azienda ed all'impegno in tal senso anche da parte dei soci conferitori con il Protocollo Ferrari di Viticoltura di Montagna e Salubre.