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Cucina Cavalese

Lo chef trentino Gilmozzi alla guida di Ambasciatori del gusto

Alessandro Gilmozzi del ristorante El Molin di Cavalese è il nuovo presidente dell'associazione Italiana nata nel 2016 per promuovere la cucina italiana di qualità

L’associazione italiana Ambasciatori del gusto (Adg) si rinnova e sceglie come nuovo presidente lo chef trentino Alessandro Gilmozzi, del ristorante El Molin di Cavalese. Classe 1965, Gilmozzi è nato e vive a Cavalese dove nel 1990, dopo le prime esperienze nelle attività di famiglia, ha aperto il suo ristorante ristrutturando integralmente uno storico mulino abbandonato.

La sua passione per la botanica unita alla ricerca di materie prime fresche e di qualità lo ha portato negli anni a valorizzare e studiare piatti con licheni, muschi ed erbe dei suoi boschi. La sua filosofia - una cucina contemporanea di montagna e la capacità di mescolare tecnica, immaginazione e libertà di espressione, senza perdere le proprie radici - gli è valsa nel 2008 una stella Michelin.

Adg (di cui Gilmozzi è socio fondatore) è nata nel 2016 con lo scopo di promuovere la cucina italiana di qualità e ad oggi conta 150 iscritti. Si tratta - spiegano dall'associazione - dell'"unica realtà in Italia a rappresentare in modo univoco e sinergico tutte le professionalità che concorrono a definire la cucina italiana di qualità ovvero i grandi cuochi, i maestri pizzaioli e pasticceri, i gelatieri, il personale di sala, i sommelier ma anche i critici, i ristoratori e gli esperti del settore". L’elezione del nuovo consiglio direttivo composto da un totale di nove membri si è svolta a Milano mercoledì 20 aprile nel corso dell’assemblea annuale, tornata in modalità fisica dopo tre anni di stop forzato dalla pandemia.

“Ringrazio tutti gli associati per la fiducia - ha dichiarato Gilmozzi -. Mi dedicherò a questo incarico mettendo a disposizione tempo, passione, esperienza e soprattutto il mio cuore. La cucina italiana di qualità credo debba essere intesa come la nostra famiglia: scelta, amata, costruita, difesa, valorizzata. Non deve essere data per scontata ma rappresentare un motivo di orgoglio, un simbolo di appartenenza che unisce”.

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