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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Maxi inchiesta sul traffico di rifiuti dall'Italia alla Cina, un trentino tra gli indagati

C'è anche un indagato trentino tra le 65 persone coinvolte nell'inchiesta condotta dalla Dda di Firenze sul traffico di rifiuti plastici e tessili dall'Italia alla Cina e alla Tunisia. Amedeo Zamboni, 39 anni, amministratore della MYB srl

C'è anche un indagato trentino tra le 65 persone coinvolte nell'inchiesta condotta dalla Dda di Firenze sul traffico di rifiuti plastici e tessili dall'Italia alla Cina e alla Tunisia. Amedeo Zamboni, 39 anni, amministratore della MYB srl - società di intermediazione di materie plastiche e cartacee - è indagato per traffico illecito di rifiuti e associazione a delinquere. Va chiarito che si tratta di accuse tutte da dimostrare. Secondo gli inquirenti, migliaia di tonnellate di rifiuti tessili e di plastica provenienti da finte raccolte umanitarie sarebbero state smaltite in paesi esteri, in particolare proprio in Cina e in Tunisia. Gli abiti, raccolti da organizzazioni no profit, venivano venduti illecitamente da alcuni imprenditori titolari di ditte di spedizione. Per gli investigatori la base operativa del traffico era Prato, in Toscana. Sono infatti state disposte due misure di custodia cautelare per due uomini, padre e figlio, secondo i magistrati esponenti della Camorra. Il figlio è stato condotto presso il carcere di Prato dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato e dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, mentre il padre si trova all'estero. Perquisizioni, oltre che in Trentino, sono state affettuate in Toscana, Abruzzo, Campania, Veneto, Lombardia, Umbria, Lazio, Liguria e Emilia Romagna, interessando oltre 100 siti tra aziende, sedi di società e domicili privati, tutti facenti capo a soggetti che - secondo gli inquirenti - sarebbero coinvolti in un ampio traffico internazionale di rifiuti. 

Nel corso delle indagini, sarebbe emerso che alcune spedizioni gestite dagli indagati sarebbero state effettuate attraverso l'intermediazione di altre società, tra cui la MYB di Amedeo Zamboni (coinvolto nell'inchiesta attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali), che a loro volta avrebbero utilizzato altre società (Valplastic spa e Plastic One srl) le quali avrebbero quindi trasferito rifiuti plastici in Cina, dichiarando però di averli invece trasportati in Slovenia. Martedì 23 luglio, nel corso del blitz scattato di primo mattino in molte regioni italiane, il Corpo forestale dello Stato si è presentato anche a casa di Zamboni, a Vigolo Vattaro, e nella sede della MYB ad Andalo, dove sono stati acquisiti dei documenti. "Siamo sereni, la società ha sempre operato conformemente alla normativa - commenta Giovanni Rambaldi, avvocato difensore di Zamboni -. Noi non capiamo il collegamento che ci può essere tra il mio assistito e l'operazione della Dda. Quando avremo qualche elemento in più potremo capire meglio.  Il mio cliente è comunque tranquillo".

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