Orso: sull’uccisione è "scontro" anche tra vip

L’uccisione di Andrea Papi nei boschi sopra Caldes da parte di un orso è diventata un caso mediatico nazionale, riuscendo addirittura a varcare i confini italiani. In fondo, come noto, siamo davanti al primo caso assoluto nel nostro Paese dell’uccisione di un uomo da parte di un orso. E, come noto, la sentenza per l’orso (e per altri tre esemplari considerati pericolosi) è già stata scritta: abbattimento. Una decisione che sin da subito è apparsa divisiva.

Tante le voci, anche nel mondo della cultura e dell’informazione, contrarie all’abbattimento dell’animale. La giornalista Selvaggia Lucarelli, esprimendo dispiacere per la scomparsa atroce di Andrea Papi, ha posto l’attenzione sulla questione del progetto “Life Ursus”, aggiungendo poi: “Mi domando che diritto abbiamo noi di uccidere un animale che non si introduce in casa nostra, ma un animale che vive in un bosco nel quale noi ci avventuriamo. Mi chiedo, anche, quanto si sia fatta prevenzione, quanto si preparino locali e turisti a gestire l’eventuale incontro, quanto i percorsi siano decisi per scongiurare il più possibile i pericoli”. Poi, una stoccata al presidente Fugatti: “Puoi uccidere un orso, caro Fugatti, ma quello faceva ciò che piace ai voi leghisti: stava a casa sua”.

Anche il celebre attore Alessandro Gassmann è intervenuto sulla vicenda, postando su Twitter un fotomontaggio in cui si vedono in primo piano i volti di un orso e di Maurizio Fugatti, sormontati dalle lettere A e B scrivendo: “Trentino, abbattimento orsi. Scegli il mammifero più pericoloso A – B”. Ma c’è anche chi la pensa diversamente: è il caso dell’alpinista Reinhold Messner, che ha dichiarato di appoggiare la decisione di Fugatti, in quanto è necessario ridurre i numeri di questi grandi carnivori, che rappresentano un pericolo per chi vive la montagna, per gli animali da allevamento e per i turisti.