Intrusione al Casteller, il Bruno risponde: "Se fosse accessibile non ci sarebbe stata violazione"
Dopo la diffusione del video girato all'interno del Centro Faunistico la Provincia minaccia denunce, ma gli attivisti rispondono: "Non siamo facinorosi"
Denuncia per gli attivisti del Bruno che hanno tagliato le reti per entrare nel Centro Faunistico del Casteller e documentare le condizioni degli orsi rinchiusi. Questa la risposta della Provincia autonoma di Treto all'intrusione che ha mostrato alla stampa le reali condizioni dei plantigradi. Ma la contro-risposta non tarda ad arrivare: "Per noi quelle reti non dovrebbero neanche esistere, e d'altro canto se la Provincia lasciasse entrare le telecamere non ci sarebbe stato bisogno di tagliarle".
Casteller: ecco il video del Bruno
"La Provincia di fatto, da mesi impedisce in ogni modo che gli orsi siano visibili. Nonostante fototrappole, celerini e droni la verità non può essere nascosta. “Facinorosi”, pertanto, è un termine che rispediamo al mittente: questa è resistenza, è opposizione all’aggressore, è difesa della vita e della montagna" scrivono gli attivisti del Centro Sociale Bruno.
Una guerra dichiarata da tempo, quella tra la Giunta leghista di Maurizio Fugatti e lo storico Centro Sociale di Trento, per il quale alcuni membri della maggioranza avevano paventato lo sgombero, mai avvenuto. Una situazione che rischia ora di esplodere sulla questione orso: la minaccia di una denuncia dovrà essere concretizzata dalla Provincia, ed a quel punto la Procura potrebbe avviare delle indagini all'interno del Bruno. Indagini che inevitabilmente dovranno fare i conti anche con lo status "precario" del centro sociale a livello giuridico, dopo il mancato rinnovo della concessione gratuita da parte della Provincia.