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Cronaca Centro storico / Via Rodolfo Belenzani

L'Opera "risana" le borse di studio. Gli studenti: "Problema spostato all'anno prossimo"

Una variazione di bilancio da 290mila euro per coprire le borse di studio degli "idonei non beneficiari", un caso che si è presentato per la prima volta nell'Ateneo: 350 studenti che non percepiscono la borsa pur avendone diritto. Una situazione "sanata" ma non risolta

Con una variazione di bilancio da 290mila euro il Consiglio di Amministrazione dell'Opera Universitaria riuscirà a garantire il 100% di copertura delle borse di studio per chi ne ha diritto. Un'operazione che risolve la situazione degli "idonei non beneficiari", circa 350 studenti che rientrano nei parametri per ottenere la borsa ma che rischiavano di non ottenerla. Si tratta di studenti in fascia 4 ovvero la "coda" della graduatoria, che beneficeranno della borsa, come da regolamento, a partire dal secondo semestre.  "Questa variazione è stata approvata all'unanimità e non può che essere una buona notizia, ciò non toglie che il problema andrà affrontato nuovamente l'anno prossimo se non cambierà qualcosa nei rapporti tra Opera e Provincia" dice Joshua De Gennaro, rappresentante degli studenti nel cda dell'Opera. 

Ciò che i rappresentanti degli studenti contestano è la garanzia del diritto allo studio che anni fa faceva di Trento il miglior ateneo nella classifica del Censis ma che da un paio di anni viene disatteso: "Veniamo da 2 anni in cui i fondi per le borse di studio sono stati tagliati, l'Università era un'eccellenza anche per quanto riguarda il diritto allo studio e vogliamo che torni ad esserlo" spiega Rocco Di Filippo, rappresentante nel cda dell'Università "con questo stanziamento l'Opera salva la faccia ma non risolve il problema".

I 290mila euro per "sanare" a situazione degli idonei beneficiari, verificatasi quest'anno per la prima volta nella storia recente dell'Ateneo, sono stati presi "limando" altre voci di bilancio. Il problema è a monte: "I parametri necessari per ottenere la borsa di studio vengono calcolati ogni anno in base alle risorse a disposizione: siamo passati dagli 8 milioni di euro di due anni fa ai 6 attuali" spiega De Gennaro "chiediamo che venga aperto un tavolo in cui venga definito una volta per tutte il budget che la Provincia mette a disposizione per il diritto allo studio, ora questo budget si contratta ogni anno, perciò l'anno prossimo rischiamo di trovarci nella stessa situazione".  

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