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Giovedì, 25 Aprile 2024
La truffa / Borgo Valsugana

Sfruttano la bontà di un uomo portandogli via 300mila euro: nei guai una coppia

A fermare il raggiro, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Trento, diretta dal vice questore dottor Tommaso Niglio e della polizia locale dell’Alta Valsugana, guidati dal comandante dottor Fabio Germanà

Avevano approfittato della bontà di un anziano a tal punto raggirarlo per centinaia di milioni di euro, una coppia di 50enni ora è indagata di circonvenzione d’incapace. È accaduto in Valsugana, nel 2021, ma le forze dell’ordine, coordinate dalla Procura della Repubblica, sono riuscite a fermare queste persone e “l’affare” che avevano fatto partire ai danni dell’anziano.

Il fatto

La Squadra Mobile della Questura di Trento, diretta dal vice questore dottor Tommaso Niglio e la polizia locale dell’Alta Valsugana, guidati dal comandante dottor Fabio Germanà, hanno portato a termine un’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trento, che ha svelato un raggiro, per un importo di circa 300mila euro, ai danni di una persona anziana.

Le indagini

Le attività investigative, durate circa un anno, sono state avviate quando gli agenti della polizia locale dell’Alta Valsugana hanno ricevuto la denuncia di una delle nipoti della vittima. Nel corso delle attività d’indagine, la polizia di Stato di Trento e la polizia locale dell’Alta Valsugana, hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di un uomo e una donna, rispettivamente di 56 e 54 anni, in ordine al reato di circonvenzione d’incapace.

Il divieto di dimora

Alla coppia, su disposizione della Procura della Repubblica di Trento, è stata applicata la misura cautelare del divieto di dimora nel comune di residenza dell’anziano, così come di avvicinarsi a quest’ultimo. I due indagati, facendo leva su di un vissuto dell’anziano fatto di pregresse violenze in famiglia, sono riusciti a carpirne la fiducia, sfruttandone la benevolenza dell’uomo in quella che è stata definita dagli inquirenti una “escalation di regalie” per sé stessi.

Inizialmente l’uomo e la donna sono riusciti a farsi dare in locazione una stalla, che successivamente è stata ristrutturata e trasformata in agriturismo dalla coppia, senza mai versare alcun canone alla vittima. Successivamente, sono riusciti a farsi versare il prezzo della vendita di alcune proprietà dell’uomo, per un importo di circa di 240mila euro.

Inoltre, sempre a nome della vittima, gli indagati hanno fatto sottoscrivere a quest’ultima mutui e finanziamenti in istituti di credito per pagare fatture, utenze, per occultare pagamenti e contributi al fisco ma anche per risanare delle proprie posizioni debitorie aziendali.

La perquisizione

Nel corso della perquisizione dell’abitazione della coppia, gli agenti della Squadra Mobile e della polizia locale dell’Alta Valsugana hanno sequestrato numerosi documenti contabili in grado di mettere in evidenza come i due indagati si fossero appropriati di alcuni beni dell’uomo ed utilizzassero quest’ultimo per poter acquisirne d’ulteriori.

Le indagini portate avanti in collaborazione dalla Questura di Trento e dal Comando della Polizia Locale dell’Alta Valsugana, si collocano in una visione sinergica della sicurezza del territorio trentino, più volte sottolineata dal Questore di Trento, Alberto Francini, negli incontri con i sindaci di Trento e della provincia, in cui al centro vi è proprio la collaborazione tra le diverse forze di polizia e la popolazione trentina.

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