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Cronaca Mori / Via Teatro

Mori: un muro per proteggere il paese dalla roccia instabile

Il sindaco Barozzi e l'assessore Mellarini vanno avanti con l'ipotesi del vallo-tomo: un muraglione di rocce lungo 200 metri

Un vallo-tomo, ovvero un muro alto 5 o 6 metri costituito da chiuse in gabbie di ferro, lungo 200 metri. E' questa la  soluzione, emersa dal confronto tra Provincia e Comune, per mettere al sicuro la zona di via Teatro a Mori, minacciata da un diedro di roccia instabile, da 500 metri cubi. Il rogetto è stato presentato ai residenti ed al comitato Davicoloavicolo, che rappresenta gli abitanti dei vicoli che dal paese salgono verso Monte Albano.

Il progetto è stato legggermente ridimensionato rispetto alla prima ipotesi, ed è stato allontanato dalle case di circa 25 metri. Troppo poco per alcuni, in particolare per i consiglieri del Movimento 5 Stelle Renzo Colpo e Nicola Bertolin, che sulla questione hanno presentato un esposto in Procura citando il Comune per la scarsa operatività sulla  questione. L'opera sarebbe di grande impatto paesaggistico, secondo i due consiglieri, ed oltretutto calata dall'alto  con il pretesto dell'urgenza.

Mori: ecco il progetto del Vallo-Tomo

"L'ammasso roccioso è lì in quella precaria situazione da secoli e secoli, ma solo ora, nella primavera del 2016, sembra aver deciso di crollare . scrive Bertolini su facebook - Mori è diventata all'improvviso una piccola Stava: negligenza per anni e anni delle amministrazioni locali e provinciali, ed ora improvvisamente, il catastrofico crollo. Ma siamo sicuri che questa è la soluzione giusta? Siamo sicuri che non c'è tempo per decidere e chiamare la popolazione a un progetto partecipato? Non è forse troppo alto il prezzo che Mori pagherà per la precipitosità di questo intervento?".

Oggi una nota del Comune annuncia che l'opera si farà, e che "il vallo tomo resta la  soluzione migliore ed è quella che sarà portata avanti" assicura il sindaco Barozzi. "Questo è un intervento che rientra in una legge specifica che norma questi casi - spiega l'assessore Mellarini - se si ricorresse alle sole reti paramassi se ne dovrebbero installare troppe; stiamo parlando  del solo diedro ma nelle vicinanze ci sono molte situazioni simili, seppure meno grandi". 

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