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Stop alla Valdastico? La versione veneta è un po' diversa

Lo stop alla Valdastico occupa oggi tutte le prime pagine dei giornali in edicola e dei siti web locali, compreso il  nostro. In una nota diffusa ieri sera l'assessore Gilmozzi  parla  di "scenari alternativi" al prolungamento nord della A31 assicurando "abbiamo abbandonato il campo della Valdastico ed aperto una fase di verifica con l''obiettivo di alleggerire il traffico sulla SS47 (della Valsugana ndr)". Oltre Primolano però la versione dell'intesa raggiunta sembra essere un po' diversa: "abbiamo imboccato un percorso concreto che ci porterà a definire progetti e modalità operative per la realizzazione di quel collegamento di importanza strategica con le aree a nord del Veneto" scrive in una nota l'assessore De Berti, omologo veneto di Gilmozzi.

Secondo De Berti in Comitato Paritetico avrebbe individuato "uno scenario di comune interesse riguardante i collegamenti trasportistici tra Veneto e Trentino, così articolato: un corridoio di collegamento viario tra la Valle dell’Astico, Valsugana e Valle dell’Adige; un’ottimizzazione dei collegamenti tra la SS 47 della Valsugana e la SS 12 del Brennero, in provincia di Trento; un efficientamento dei collegamenti che percorrono la Valsugana in territorio veneto, che prevedano interventi sulla SS 47 per risolvere le criticità presenti. La progettazione viabilistica sarà redatta dal Ministero e sarà sottoposta nuovamente al CIPE entro due anni dall’approvazione da parte del CIPE stesso del documento approvato oggi". In poche parole alposto del completamento della A31, troppo  costoso, si otrebbe creare un collegamento attraverso strade statali. Il caso sembra essere tutt'altro che chiuso. 

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