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Dramma in montagna / Marmoalda

Valanga sulla Marmolada: 6 morti e 8 feriti

Un primo, provvisorio e drammatico, bilancio di quanto sta accadendo in montagna dal primissimo pomeriggio di domenica

Sono sei le persone decedute perché coinvolte nella grossa valanga sulla Marmolada di domenica 3 luglio. Il bilancio delle vittime e dei feriti è ancora provvisorio, i soccorritori trentini e veneti sono ancora al lavoro per cercare di portare in salvo tutte le persone rimaste coinvolte o che si trovavano in quella zona. 

Valanga sulla Marmolada: soccorritori da tutto il Trentino. Intervento in corso

Al momento sono stati recuperati 8 feriti, 2 dei quali sono stati trasportati all'ospedale di Belluno, uno più grave a Treviso, 5 a Trento. Non si sa ancora il numero definitivo di alpinisti coinvolti. Per il rischio di nuovi distacchi, l'elicottero di Trento sta provvedendo alla bonifica dell'area con la Daisy Bell e scongiurare così il più possibile il pericolo per gli operatori.

Sul posto gli elicotteri del Suem di Pieve di Cadore, di Dolomiti Emergency di Cortina, di Trento, della Protezione civile della Regione Veneto, dell'Air service center e le stazioni del Soccorso alpino bellunese e trentino.  

Aggiornamento delle 18.30

Secondo un bilancio ancora provvisorio dei soccorritori, sono sei le vittime accertate della valanga a seguito del distacco del seracco dalla calotta sommitale del ghiacciaio della Marmolada, sotto Punta Rocca. Una valanga di neve, ghiaccio e roccia che nel suo passaggio di circa due chilometri lungo il versante trentino ha coinvolto anche il percorso della via normale, mentre vi si trovavano delle cordate. L'allarme al Nue (Numero unico per le emergenze) 112 è arrivato intorno alle 13.45.

I soccorsi della Protezione civile del Trentino sono scattati immediatamente: sono stati impiegati sei elicotteri, personale del Soccorso alpino e speleologico del Trentino e del Veneto con le unità cinofile, Vigili del fuoco, Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza provenienti anche dalle vicine province di Bolzano, Belluno e Venezia. Le operazioni vengono coordinate presso la caserma dei vigili del fuoco di Canazei, sede anche del soccorso alpino. Sul posto sono presenti anche il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti e il vicesindaco di Canazei, Diumitri Demarchi. 

I feriti sono stati accolti in negli ospedali di Trento, Belluno e Bolzano: il numero sarà comunicato nelle prossime ore. I soccorritori hanno recuperato anche 4 persone illese.

Dopo la bonifica via terra dei soccorritori e delle unità cinofile, vista la situazione pericolosa per la possibilità di distacchi di altre valanghe e per scongiurare il più possibile il pericolo per gli operatori, intorno alle 15.30 è stato fatto intervenire l'elicottero di Trentino Emergenze dotato di Artva a bordo e con agganciata la campana Recco - una tecnologia utilizzata per la ricerca di persone disperse che viene agganciata all’elicottero e consente di captare dei segnali provenienti da superfici riflettenti e da dispositivi elettronici - per effettuare una ulteriore bonifica dall'alto. 
Il presidio continuerà per tutta la serata e nelle ore notturne. Sull’area della valanga di ghiaccio non è attualmente operativo personale per l’elevato pericolo di ulteriori distacchi. 

Sono state emanate ordinanze di divieto di accesso e percorrenza dell’area interessata dalla valanga congiuntamente dai Comuni di Canazei e Rocca Pietore, fino a quando non sarà accertata la natura del distacco con gli opportuni rilievi glaciologici e geologici.

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