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Cronaca

Vaiolo delle scimmie: "I casi in Italia e focolai in Europa"

Rezza: "È importante limitare la diffusione. Si trasmette tramite i contatti stretti e i rapporti sessuali"

In Italia sono 71 i casi di vaiolo delle scimmie confermati in Italia. Un numero al momento contenuto. Secondo i dati dell'Oms sono 1.600 i casi confermati quest'anno nel mondo, oltre a 1.500 casi sospetti e 72 decessi, divisi tra 39 Paesi. A comunicare i dati italiani aggiornati è stato il direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza: "È importante far sì che il Monkeypox virus non incrementi la sua diffusione e per farlo è necessario seguire alcune semplici raccomandazioni fornite dai sanitari di riferimento. Il ministero della Salute, ma anche l'Istituto superiore di sanità, lo Spallanzani di Roma e le altre strutture del Servizio sanitario nazionale sono al lavoro per monitorare la diffusione dell'infezione".

"Il vaiolo delle scimmie - ricorda l'esperto - è una malattia provocata da un virus i cui sintomi principali sono eruzioni cutanee, soprattutto pustole. Ma le persone colpite presentano anche febbre, spossatezza, dolori muscolari, talvolta linfonodi dolenti. In genere, però, i sintomi sono piuttosto lievi", tranquillizza Rezza. Il Monkeypox virus, continua, "si trasmette fra le persone soprattutto tramite i contatti diretti, contatti stretti, in particolare attraverso il contatto diretto con delle lesioni cutanee o con i fluidi corporei di una persona infetta". Ma il contagio può avvenire anche attraverso "oggetti contaminati come ad esempio le lenzuola, i vestiti". Il virus, inoltre, "sebbene più raramente può essere trasmesso da goccioline di saliva, durante un contatto però molto prolungato, faccia a faccia".

"Lesioni ed eruzioni cutanee si verificano spesso sulle mani e sul viso - descrive ancora il Dg Prevenzione del ministero - ma possono anche interessare altre parti del corpo. In Europa, almeno in questa fase, queste lesioni si sono presentate in numerosi casi soprattutto sui genitali, nella zona inguinale e perianale, talvolta intorno alla bocca. Questi sintomi suggeriscono che la trasmissione sia avvenuta soprattutto per contatto diretto attraverso i rapporti sessuali. I sintomi di solito scompaiono entro 2 settimane e i focolai tendono generalmente ad autolimitarsi, restando per lo più molto circoscritti. In presenza di sintomi - conclude Rezza - è comunque bene contattare il proprio medico e, se si risulta positivi, vanno seguite le indicazioni delle strutture sanitarie di riferimento".

Fonte: Today

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