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Cronaca Gardolo / Cortesano

Femminicidio a Cortesano: Cattoni era ai domiciliari ma poteva lavorare a due passi dall'ex compagna

Proseguono le indagini sul terribile delitto avvenuto nelle campagne collinari di Trento. La vittima, Deborah Saltori, aveva già denunciato l'ex compagno

Deborah Saltori si stava separando dal Lorenzo Cattoni, dopo una relazione fatta di violenze fisiche e psicologiche, durate quattro anni. Si delinea sempre più chiaramente lo sfondo del delitto che ha scosso la comunità trentina nel pomeriggio di lunedì 22 febbraio. Un femminicidio, il secondo in poco più di due mesi dopo quello di Agitu Ideo Gudeta, l'allevatrice della Valle dei Mocheni uccisa dal suo colaboratore. Questa volta è avvenuto in un sobborgo di Trento, Cortesano, una tranquilla frazione collinare immersa nei vigneti. La scena del crimine è proprio in una di queste campagne.

Cattoni aveva il permesso di lavorare in campagna

Una campagna in cui Lorenzo Cattoni, nonostante si trovasse agli arresti domiciliari proprio per violenza domestica, poteva recarsi quotidianamente. A due passi dalla casa in cui Deborah Saltori, la sua ex compagna, era rimasta a vivere con i suoi quattro figli, di cui uno nato dalla loro relazione. Subito dopo la notizia dell'omicidio, infatti, sono dettagli inquietanti sulla condotta dell'uomo: violento, possessivo, tanto da far scattare prima l'ammonimento del Questore (il secondo, poichè era già stato ammonito per lo stesso motivo in una relazione precedente con un'altra donna) poi l'arresto, prima in carcere e successivamente nella casa dei genitori in Piana Rotaliana, previsto dalla legge sulla violenza di genere.

Come imprenditore agricolo aveva però ottenuto il permesso di poter lasciare l'abitazione per andare a coltivare alcuni terreni, tra cui quello a Maso Saracini, non distante dalla casa dell'ex compagna, dove è poi avvenuto l'ultimo, drammatico, incontro tra i due. Secondo quanto riporta l'Agenzia giornalistica Opinione i due si sarebbero incontrati perchè lui avrebbe voluto consegnarle un assegno per il mantenimento del figlio. Un dettaglio sulla base del quale la Procura potrebbe ipotizzare la premeditazione del terribile gesto.

Uccisa con l'accetta: un colpo fatale

Quello che è certo è che l'agricoltore aveva con sè un'accetta, e non ha esitato ad usarla sulla madre di suo figlio. Un colpo alla carotide, tanto preciso da risultare fatale. Resosi conto di quello che aveva fatto Cattoni avrebbe poi tentato di togliersi la vita. L'elisoccorso del Nucleo Provinciale Elicotteri, levatosi in volo da Mattarello, in pochi minuti ha raggiunto le campagne di Cortesano sbarcando il medico rianimatore. Per Deborah non c'è stato nulla da fare, mentre il suo aggressore è stato trasportato in ospedale in condizioni disperate. Secondo quanto trapelato dalla prognosi riservata potrebbe sopravvivere. Certo, dovrà rispondere del suo gesto quando sarà possibile, ma nel frattempo si aprono molti, troppi, interrogativi sul contesto che ha permesso un tale epilogo.  

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