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"Suo figlio è in arresto" e gli passano un uomo in lacrime: la nuova truffa telefonica

La polizia ricorda che non esiste l'istituto della cauzione e che quindi nessun arrestato può essere messo in libertà dietro consegna di denaro

Chiamano, annunciano l’arresto del figlio e per rendere tutto più credibile passano al telefono un uomo che piange e implora di portare il denaro necessario ma è solo una truffa. È la truffa che ignoti stanno tentando di mettere in atto in questi giorni a Bolzano, dove la polizia fa sapere di aver ricevuto diverse segnalazioni da parte di chi, per fortuna, non è cascato nella trappola.

Nella telefonata i truffatori sono in coppia. Uno si è finto "capo della polizia" e ha spiegato alle potenziali vittime che il figlio era in stato di arresto. Per rendere il tutto più coinvolgente dal punto di vista emotivo, il primo truffatore ha passato il telefono al complice, che si è finto il figlio arrestato. Piangendo, ha implorato ai genitori di portare loro subito dei soldi come forma di cauzione.

La Questura di Bolzano fa sapere che nessuno è caduto nella trappola e tutti hanno informato prima i propri figli e poi la polizia, che ricorda come, in Italia, non esista l’istituto della cauzione e che quindi nessun arrestato può essere messo in libertà dietro consegna di denaro. L’invito dunque è sempre quello di prestare massima attenzione a questo tipo di richieste telefoniche, consigliando di richiedere sempre l’intervento della polizia.

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