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Tribunale

Truffa ai danni di Lorenzo Bernardi, condannato il colpevole: la storia

Il 64enne trevigiano avrebbe sfilato all'ex campionissimo della Sisley Treviso 130 mila euro mentre avrebbe ottenuto 250 mila euro da una conoscente dell'attuale tecnico della Gas Sales Piacenza

Un anno e 9 mesi, con la concessione della sospensione della pena. È la condanna inflitta, venerdì 16 settembre, al 64enne trevigiano Daniele Grespan, ritenuto l'autore del colossale raggiro orchestrato ai danni del trentino Lorenzo Bernardi, ex vecchia gloria della Sisley Treviso, "Mister Secolo" e oggi tecnico della Gas Sales Piacenza. A lui Grespan, "buon conoscente" in quanto compagno nella vita di una persona di famiglia, avrebbe sfilato 130 mila euro mentre ad un'altra conoscente di Bernardi sarebbe riuscito a scucire ben 250 mila euro.

Come riporta TrevisoToday, il giudice Carlotta Brusegan ha inoltre condannato il 64enne al pagamento di 300 mila euro di provvisionale (100 a Bernardi e 200 all'altra truffata), condizionando la sospensione della pena al versamento del denaro (il risarcimento dei danni avverrà attraverso un diverso procedimento civile) entro sei mesi. Ma l'appello che l'imputato presenterà e soprattutto i tempi del procedimento, ormai prossimi alla prescrizione, di fatto azzerano tutto.

Era l'estate del 2015 quando Grespan, che diceva di essere in possesso di un patrimonio di almeno 5 milioni, decide di “confidarsi” con l'ex pallavolista. L'uomo, secondo le accuse, avrebbe asserito di avere le possibilità di accedere, tramite ottimi contatti con una banca londinese, ad un fondo di investimento esclusivo. In tutto 4 milioni e mezzo riservati ad un clientela di vip selezionata dall’istituto di credito. Meccanismo che offriva un tasso di interesse da non credere: tra 25 e 27% per soli 4 mesi, il tutto garantito dalla banca. Nella trappola finiscono Bernardi e una sua conoscente, anche questa una persona di famiglia. Che consegnano al presunto faccendiere 130mila euro uno e 250mila euro l’altra. Come tutti i promotori che si rispettano Grespan avrebbe a sua volta dato due assegni, tratti sul proprio conto bancario, come garanzia, uno di pari valore rispetto all’importo dell’investimento e uno invece maggiorato degli interessi promessi.

Ma giunto a scadenza della resa dell’investimento non c’è traccia e neppure del capitale che era stato inizialmente versato. «Diceva - spiega Bernardi - di essere in ritardo, che i soldi sarebbero arrivati presto, che doveva recarsi qui e là, in giro per il mondo, per sbloccare il denaro ma che tutto sarebbe andato bene. Mi disse, in un momento molto delicato per me in quanto stavo valutando un addio definitivo al mondo del volley, in cui operavo come allenatore, che mi avrebbe cambiato la vita. In un certo senso lo ha fatto». 

Inutile dire che i due assegni dati a garanzia dell’investimento siano risultati alla fine scoperti. «E per il fatto di aver tentato l’incasso di uno di quei titoli - dice Lollo - mi sono beccato anche due denunce, una per usura e una per appropriazione indebita, che comunque sono subito state archiviate».

Bernardi, assistito dall’avvocato Fabio Crea, aveva quindi presentato la querela. «Non se l’aspettava - spiega - visto la natura dei rapporti tra me e lui pensava che tutto sarebbe finito a tarallucci e vino ma è una persona che si approfitta degli altri ed è arrivato il momento di dire tutto perché le persone che sono rimaste nella sua rete vengano fuori».

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