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Cronaca Rovereto

Ricatta minorenni dopo averli filmati nudi con la webcam, truffatore nei guai

L'adescamento avveniva attraverso un sito di chat dove il ragazzo, dopo essersi collegato, era stato contattato da una persona che fingendosi una ragazza lo aveva prima convinto a dargli l’amicizia su Facebook e poi a spogliarsi via webcam

Una nuova truffa realizzata sulla rete è stata smascherata dagli uomini del commissariato di Rovereto dopo la segnalazione di un giovane italiano minorenne rimasto truffato. Il sistema ingegnoso prevedeva un adescamento attraverso un sito di chat dove il ragazzo, dopo essersi collegato, era stato contattato da una persona che fingendosi una ragazza lo aveva prima convinto a dargli l’amicizia su Facebook e poi a collegarsi via webcam sul sito Skype. Durante il collegamento via Skype dell’altra parte il ragazzo aveva trovato una donna che denudatasi lo aveva invitato a fare altrettanto e ad iniziare del petting virtuale. Dopo qualche minuto di collegamento improvvisamente l’interlocutore si è mostrato per quello che era in realtà, ovvero un uomo. Da qui le minacce di mettere in rete il filmato che ritraeva il giovane e di girarlo anche a tutte le sue amicizie Facebook se non avesse pagato 500 euro. 

Per dimostrare che non stava scherzando e che effettivamente aveva registrato l’incontro, l'uomo gli aveva inviato un link su Youtube, che poteva essere visto solo dal ragazzo. Una volta date le indicazioni anche sulle modalità di pagamento al giovane non è rimasto altro da fare che pagare. Scattata la denuncia i poliziotti hanno accertato che questo non è stato il primo caso e che dal mese di novembre 2012 fino al gennaio 2013 altre persone hanno effettuato rimesse di denaro dall’Italia in favore del truffatore H.H. residente in Marocco per un totale complessivo di circa 3.000,00 euro. Le successive verifiche hanno poi permesso di constatare che tutte le rimesse di denaro in Marocco sono state riscosse sempre dalla stessa persona che ha sempre esibito lo stesso documento di identità. Ora i poliziotti di Rovereto lavorano in collaborazione con l’Interpol e con le Squadre Mobili ed i Commissariati di Pubblica Sicurezza dei luoghi dove le altre truffe si sono consumate per assicurare il truffatore alla giustizia.  

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