Truffa all'Azienda sanitaria, nuovi elementi sulla gestione dei conti
Secondo quanto emerso in aula, al 2000 al 2005 la Cappelletti avrebbe fatto bonifici sul proprio conto corrente attingendo alle casse dell'Azienda sanitaria provinciale per un totale di oltre 400 mila euro
Ieri nuova udienza del processo a carico dei familiari di Maria Angelica Cappelletti, l'ex dipendente dell'servizio sanitario provinciale accusata di aver sottratto all'Azienda sanitaria tre milioni di euro in falsi rimborsi. Sono emersi altri particolari: secondo i testimoni chiamati in aula, la donna avrebbe gestito i conti del marito e del fratello, oltre a quelli aziendali dell'ufficio a cui era preposta. Dal 2000 al 2005 la Cappelletti avrebbe fatto bonifici sul proprio conto corrente attingendo alle casse dell'Azienda sanitaria per un totale di oltre 400 mila euro. Intanto è stata rinviata la sentenza per il marito e il fratello della donna, Mauro Biasiolli ed Eugenio Cappelletti, sentenza che avrebbe dovuto arrivare ieri. Ma il giudizio è slittato per un errore informatico nella tabella allegata al capo d'imputazione. Ancora da fissare la data della prossima udienza.