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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Trento "violentata dagli anarchici". Urzì infuriato punta il dito anche contro il Bruno

Un'azione, quella di venerdì definita da Urzì come "un’orda bestiale composta da solo una sessantina di violenti che hanno potuto però prendere in ostaggio il centro città ricoprendolo di vernice in una follia vandalica che ha lasciato disorientata è arrabbiata la popolazione e creati danni pesanti a amministrazioni pubbliche e private"

"Trento violentata dagli anarchici in una giornata di follia e barbarie che hanno seguito un corteo (non autorizzato) contro il 41 bis, il carcere duro (e per la liberazione di Alfredo Cospito) e l’alta velocità" inizia così il durissimo messaggio di condanna da parte dell’onorevole Alessandro Urzì, capogruppo di FdI in Commissione affari costituzionali, a quanto accaduto in città venerdì 20 gennaio.

"I responsabili ora - lamenta Urzì - siano portati a pagare di loro pugno il danno: decine e decine di monumenti storici ma anche il Consiglio comunale, vetrine di negozi e banche vandalizzate con spray colorati e scritte inneggianti le teorie anarchiche".

Un'azione, quella di venerdì definita da Urzì come "un’orda bestiale composta da solo una sessantina di violenti che hanno potuto però prendere in ostaggio il centro città ricoprendolo di vernice in una follia vandalica che ha lasciato disorientata è arrabbiata la popolazione e creati danni pesanti a amministrazioni pubbliche e private".

“Troppa impunità, come quando venne a Trento in piena campagna elettorale l’attuale premier Meloni e il suo comizio fu disturbato per tutto il tempo da un drappello di esponenti di forze di estrema sinistra senza interventi che potessero ripristinare l’ordine - commenta Urzì -. Il Trentino soffre di un'assillante pressione di forze anarchiche e di estrema sinistra (che spesso fanno riferimento al centro sociale illegale Bruno, che occupa da anni edifici in piena città) che riversano ciclicamente la loro violenza su Trento, Rovereto ed il suo ordine pubblico. Gli autori dell’ultimo raid a colpi di vernice che ha lasciato decine e decine di scritte contro la carcerazione dura verso i criminali più pericolosi, devono essere individuati e condannati a misure che sappiano recuperare il valore di recupero sociale dei responsabili, avendo cura di pretendere che questi passino attraverso il risarcimento del danno altrimenti scaricato su imprenditori e cittadini incolpevoli. Deve cessare anche la tolleranza da parte di molti ambienti politici locali verso questa degenerazione dello scontro politico iniziando dallo sgombero del Centro sociale Bruno occupato".

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