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“Sono tua nipote, sono malata, mi servono soldi”: truffata una donna in Trentino

Diverse le segnalazioni al 112 arrivate dalla città e dalle frazioni vicine per tentativi di truffa di questo tipo

È riuscita a colpire il buon cuore di un’anziana trentina, spacciandosi per sua parente, la donna che ha chiamato la signora quasi novantenne giovedì 23 marzo, truffandola utilizzando una delle tecniche più impiegate dai malintenzionati: chiedere soldi per motivi di salute.
Nella stessa settimana, al Nue (Numero unico di emergenza) 112, sono arrivate numerose segnalazioni da parte di persone residenti in città e frazioni vicine che hanno denunciato di aver subito tentativi di truffa da parte di altri che si erano spacciati per parenti in difficoltà e che affermavano di avere bisogno immediato di denaro per pagare delle cure mediche urgenti. Quasi tutte le persone contattate, però, non si sono fatte incastrare dai malintenzionati, a parte questa donna quasi novantenne alla quale hanno portato via soldi e gioielli
Nel dettaglio, l’anziana signora è stata contattata da una donna che si è spacciata per sua nipote, dicendole di essere malata e di aver bisogno di soldi per potersi pagare le cure necessarie. La signora ha subito cercato contanti e addirittura alcuni gioielli pur di poter aiutare la ragazza, consegnando il tutto, successivamente, a un uomo presentatosi sotto casa sua per conto della donna spacciatasi per la nipote. Solo qualche ora dopo la signora si è accorta che la parente non era mai stata ricoverata in ospedale e che, soprattutto, non aveva alcun bisogno di pagare quelle fantomatiche cure.
“Carabinieri e polizia di Stato, ribadiscono ancora una volta di diffidare sempre di coloro che spacciandosi per parenti, appartenenti alle Forze dell’Ordine, o dipendenti di una qualsiasi azienda erogatrice di servizi, avanzino richieste di denaro o, addirittura, di oggetti di valore per far fronte a paventate emergenze o problematiche che coinvolgono una persona cara – si legge nella nota -. Il consiglio, in caso di dubbi, è infatti quello di chiamare sempre il ‘112’, nella consapevolezza che, di norma, nessun Ente/società/Forza dell’ordine chiederà mai per alcun motivo il pagamento di qualsiasi tipo di prestazione attraverso telefonate che sollecitano l’immediato versamento ad improbabili emissari che si presentano all’uscio di casa”.

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