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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Frode allo Stato e distorsione della concorrenza: 4 persone nei guai

Sequestrati preventivamente 1 milione di euro e una moto d’acqua del valore di circa 20mila euro

Una grossa frode ai danni dello Stato e, di conseguenze, anche a quelli delle altre aziende, è stata scoperta dalla guardia di finanza trentina e che ha portato agli arresti domiciliari ad aprile quattro persone, tutte ritenute colpevoli di una serie di reati di natura tributaria, fallimentare e societaria. A dare esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Trento su richiesta della locale Procura, sono state le fiamme gialle.

Si è trattato di una complessa indagine di polizia economico-finanziaria che è stata condotta dai militari del comando provinciale, supportata da indagini finanziarie e da riscontri info-investigativi quali servizi di osservazione, controllo e pedinamento. Che la natura di quelle operazioni non fosse del tutto lecita, è stato confermato dall’attenta analisi dei dati estrapolati dalle banche dati e l’approfondimento delle segnalazioni per operazioni sospette messe in atto dagli indagati, residenti in provincia di Trento, Verona e Brescia, gravati da vari precedenti penali e di polizia, tra cui sfruttamento della prostituzione, riciclaggio e reati tributari.

Le persone arrestate, secondo quanto ricostruito, avevano costituito un sodalizio, con il fine di mettere in azione un sistema di frode all’Iva intracomunitaria, che non essendo versata ha prodotto un danno all’erario, portata avanti con l’utilizzo di società di comodo.

Durante la prima fase investigativa, la società cui ruotava il sistema di frode, ha avuto sede legale a Trento, così come i conti correnti collegati (accesi in istituti di credito sempre sul territorio della PaT). Solo successivamente è stata trasferita a Milano per cercare di sfuggire ai controlli della guardia di finanza.

Inoltre, tre degli indagati gravati da diversi precedenti penali come lo sfruttamento della prostituzione al riciclaggio, tra cui 2 prestanome titolari di società, erano residenti a Trento. Al fine di confondere gli investigatori, durante le intercettazioni telefoniche, quasi mai venivano usati i nomi propri o delle società. Le persone coinvolte parlavano in codice con dei soprannomi come quelli di monumenti famosi (per esempio “La Grande muraglia”). Attraverso l’analisi delle fatture emesse e ricevute dalle società operanti nell’ambito del commercio di materiali ferrosi e riconducibili ai soggetti tratti poi agli arresti domiciliari, i finanzieri hanno potuto rilevare la natura di mere “cartiere” di due società intestate ad altrettante “teste di legno”.

Nel corso delle indagini è stato anche scoperto che le società coinvolte nel sistema evasivo venivano poi portate alla bancarotta, con distrazione dei capitali utilizzati per scopi personali degli indagati. Le attività, condotte dai finanzieri trentini, hanno inoltre consentito di appurare che nei bilanci delle società era stata contabilizzata una situazione tale da evidenziare un inesistente incremento del giro di affari, allo scopo di ingannare gli istituti di credito per ottenere finanziamenti in maniera fraudolenta.

Ai quattro indagati viene contestato: concorso continuato nei reati di omessa dichiarazione, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, bancarotta fraudolenta, ricorso abusivo al credito, responsabilità amministrativa da reato, anche il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie nei conti correnti di circa 1 milione di euro e una moto d’acqua del valore di circa 20mila euro. Oltre al danno provocato alle casse dello Stato, la frode in esame ha determinato fenomeni di distorsione della concorrenza a scapito di altri operatori, per la possibilità di praticare prezzi estremamente competitivi, per il mancato pagamento delle imposte, inaccessibili per le aziende che operano in un quadro di legalità, ponendo quindi in posizione di ingiusto svantaggio le imprese che operano nel rispetto delle norme che regolano l’economia di mercato.

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