Cafè de la Paix, il sindaco in aula sostiene i giovani e i gestori
La strada da intraprendere, è emerso dall'incontro, è quella di presentare un ricorso contro l'ordinanza comunale, nel frattempo il sindaco si è impegnato a trovare una soluzione tra tutte le parti in causa
Si aprono spiragli per il Cafè de la Paix di Trento. Oggi c'è stato un incontro tra gestori, alcuni promotori della raccolta di firme e il sindaco Alessandro Andreatta, che sulla questione è intervenuto in aula del Consiglio comunale. Il sindaco ha detto sostanzialmente che da quando era stato pensato il bar lui è sempre stato un convinto sostenitore, e lo è tutt'ora (ma l'ordinanza chi l'ha decisa?). Ad ogni modo ci sono delle criticità che vanno risolte: cioè il fatto che ci sia gente che si lamenta del rumore e per gli schiamazzi, con residenti che si lamentano perché non riescono a riposare. In realtà, tra le firme raccolte al Cafè del Paix contro l'ordinanza che limita l'orario, hanno firmato anche famiglie di residenti. La strada da intraprendere, è emerso dall'incontro, è quella di presentare un ricorso contro l'ordinanza comunale, nel frattempo il sindaco si è impegnato a trovare una soluzione tra tutte le parti in causa, per consentire il sacrosanto diritto al riposo per chi lo vuole, e l'altrettanto sacrosanto diritto dei giovani (e non, anche adulti frequentano il locale) allo svago ed avere un punto di ritrovo. Nei prossimi giorni il sindaco incontrerà nuovamnente i gestori.
"La mia sensazione - commenta il consigliere della Civica Claudio Cia, che ha presentato un'interrogazione sull'argomento - è che ci sia un problema di concorrerenza. Quel locale attira centinaia di giovani al giorno e conta 11 mila iscritti in pochi mesi quindi, evidentemente, toglie a qualcun'altro che invece ha più voce in capitolo di questi giovani. Così, con la scusa dell'ordine pubblico, si è introdotta l'ordinanza".