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Il racconto

La deputata Loss (Lega) aggredita mentre attacca i manifesti per il referendum

La solidarietà alla Camera è arrivata da parte di tutti per "l'ignobile atto di violenza" perpetrato domenica sera ai danni di Loss e di due militanti della Lega. Sono in corso le indagini da parte dei carabinieri di Trento

"Io ti conosco". Questa la frase pronunciata da una delle quattro persone che nella tarda serata di domenica 22 maggio hanno aggredito la deputata Martina Loss, insieme a due militanti della Lega mentre attaccavano i manifesti del referendum sulla giustizia sui pannelli comunali. L'aggressione si è verificata intorno alle 22. Come raccontato dalla vittima, quattro persone vestite di nero si sono avvicinate e hanno iniziato a staccare i manifesti appena appesi. Alla richiesta da parte della parlamentare di non strappare i cartelli è scattata l’aggressione. Uno dei due militanti ha cercato di difendere la donna ed è stato colpito. I tre, poi, si sono rifugiati in macchina, ma gli aggressori hanno cominciato a prendere a calci l’auto, rompendo lo specchietto laterale, il paraurti e imbrattando con lo spray vetri e carrozzeria.

A confermare i dettagli dell'aggressione di domenica notte a TrentoToday è stata la deputata Loss. "Stavamo attaccando i manifesti per il referendum del 12 giugno senza alcun simbolo di partito e che vuole ricordare alla gente una grande iniziativa democratica - ha spiegato la deputata Loss, ripercorrendo il momento dell'aggressione -. Hanno messo le mani addosso a me, uno dei due ragazzi si è messo in mezzo per difendermi e ha preso un pugno in faccia. Siccome la situazione stava peggiorando, ho detto loro di risalire in macchina che è stata sporcata con lo spray. I quattro hanno poi preso a calci le lamiere, spaccando lo specchietto del lato passeggero. Siamo allora scappati, sottraendoci alla situazione e siamo andati a sporgere denuncia". 

La frase rivolta alla deputata: "Io ti conosco"

"In passato i gazebo della Lega hanno subito vari tipi di intimidazioni con persone che hanno insultato, urlato e che hanno provato ad aggredire - ha precisato Loss -. Un gazebo era stato fatto a pezzi, una persona mandata in ospedale, sono stati lanciati sassi. Era già successo, ma non a me. Questa volta è stata molto più personale. Durante l'aggressione uno dei ragazzi mi ha detto: 'io ti conosco'. La mia prima preoccupazione era l'incolumità delle persone che erano con me".

Loss ha raccontato che la solidarietà è arrivata anche alla Camera, nella giornata di martedì 24 maggio, con interventi da parte di tutti i partiti politici. "È stato riconosciuto come un ignobile e inaccettabile atto di violenza - ha concluso la deputata -. Devo ringraziare tutte le forze dell'ordine interessate". Sulla questione sono in corso gli accertamenti da parte dei carabinieri della compagnia di Trento.   

Solidarietà da parte di tutto il Trentino

Diversi i messaggi arrivati nel pomeriggio di martedì alla deputata Loss e ai due militanti coinvolti nell'aggressione. “Un episodio di violenza ignobile e vergognoso quello avvenuto ai danni dalla deputata Martina Loss e di due militanti, mentre stavano affiggendo manifesti sulla giustizia a Trento - scrivono i parlamentari trentini della Lega -. Questo clima di odio, alimentato dai finti democratici, non ha nulla a che vedere con un paese civile. Questi episodi sono uno schiaffo alla libertà e al cambiamento. Andiamo avanti più convinti che mai, perché il 12 giugno finalmente la giustizia italiana avrà la sua occasione di riscatto”. 

Ferma condanna del vicepresidente del consiglio regionale Roberto Paccher per l’aggressione all’onorevole Loss: "Non ci sono parole per stigmatizzare in maniera sufficiente quello che è accaduto all’onorevole Loss e ai due attivisti che la stavano aiutando nell'affissione di manifesti. La violenza e la politica dovrebbero in ogni caso non incontrarsi mai, in qualunque modo la si pensi. Da parte mia e dell'istituzione che rappresento ferma condanna dell’accaduto e vicinanza alla parlamentare".

“È sempre da condannare chi colpisce il pluralismo politico. È sempre da biasimare chi, non tollerando l’espressione delle idee diverse dalla propria, tenta di oscurarle con la prevaricazione e agendo in modo violento  - afferma il sindaco di Trento, Franco Ianeselli -. Per questo esprimo all’onorevole Loss e ai due militanti leghisti la solidarietà mia e di tutta la Giunta. Sono convinto che i responsabili di questa aggressione saranno individuati al più presto dai carabinieri, il cui impegno per la sicurezza e la vivibilità della città è indiscutibile. Da tutte le forze dell’ordine Trento ha sempre avuto la massima attenzione e collaborazione: le ringraziamo dunque per il lavoro d’indagine che, siamo certi, farà chiarezza sugli autori e sulla natura di questo gesto”.

Anche il presidente del Consiglio comunale di Trento, Paolo Piccoli esprime la propria vicinanza a Loss e ai due militanti leghisti aggrediti: “A nome di tutto il Consiglio comunale desidero esprimere la totale solidarietà all'onorevole Martina Loss e ai militanti leghisti per l'aggressione subita, doppiamente grave: da un lato per l'episodio inaccettabile in una città come Trento che vuole fare della sicurezza e della pacifica convivenza un modello; dall'altro perché avvenuto nell'ambito dell’esplicazione di una funzione politica che deve essere garantita da qualsiasi atto intimidatorio”.

Solidarietà anche da parte del Partito Democratico del Trentino che ha definito la vicenda come un grave attacco alla democrazia e al pluralismo. "Nell’esprimere piena solidarietà all’onorevole Martina Loss e ai militanti leghisti, vittime di un esecrabile atto di violenza, il Partito democratico del Trentino stigmatizza l’aggressione, non solo nella sua violenza alle persone, ma anche perché rappresenta un duro colpo all’essenza stessa della democrazia che, in quanto tale, tutela la libertà dell’azione politica e il pluralismo - si legge in una nota del gruppo -. Pur lontani dal sistema valoriale della loro appartenenza politica, siamo ostinatamente convinti che la salvaguardia della libertà di espressione sia il valore fondante della nostra comunità e della società tutta. Qualsiasi azione intrapresa per limitare con la violenza la libertà di pensiero mina la stabilità di ogni cittadino e cittadina, non solo di chi fa politica. Difendere con forza i principi del dialogo, anche aspro, democratico, è compito di tutte e di tutti, perché in esso ci sono i germi di uno sviluppo sociale etico e responsabile. Tanto più nella nostra terra che nel dialogo, e con il dialogo, ha costruito le fondamenta della sua autonomia. Auspichiamo che nel più breve tempo possibile le forze dell’ordine, che ringraziamo per la loro efficienza scrupolosa, possano individuare i responsabili dei vili atti di violenza fisica e verbale, al fine di garantire ancor più la sicurezza per tutte le persone".

Non da meno la vicinanza di ItaliaViva Trentino che: "Esprime ferma condanna e biasimo per l’episodio di violenza che ha visto come vittima una deputata presa a schiaffi e aggredita mentre stava attaccando i manifesti. Il rispetto delle idee politiche, anche diverse dalle proprie, è fondamentale. La violenza verbale e fisica è inaccettabile e deve sempre essere sostituita con il dialogo. Va inoltre sottolineato che, ancora una volta, è una donna ad essere vittima di violenza.  Oggi in Senato si approva la risoluzione della senatrice Donatella Conzatti sull’educazione degli uomini autori di violenza, consideriamo questo atto legislativo come la volontà di tutto il Senato di far fare al nostro Paese un vero salto culturale".

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