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Cronaca

«Striscia la notizia» arriva nelle piazze di spaccio a Trento: aggredito Brumotti

Minacciato e aggredito. Il conduttore di Canale 5 ha rischiato ancora una volta per denunciare lo spaccio in piazza Dante

Aggredito a Trento il conduttore del programma televisivo «Striscia la notizia», Vittorio Brumotti, dopo essere approdato con la sua bicicletta per denunciare, come molti altri, un luogo finito periodicamente sulle pagine dei giornali perché teatro di spaccio di droga: piazza Dante. Il servizio è stato mandato in onda il 9 novembre. «Sono stato contattato da un gruppo di studenti del Tentino - spiega Brumotti in apertura del suo servizio -, per l'esattezza di Trento e ci hanno detto "davanti al palazzo della Ragione si spaccia h24"». 

Brumotti, accolta la segnalazione, è andato in piazza Dante e «armato» di telecamera ha prima documentato in maniera più «soft» quanto gli studenti gli avevano segnalato, poi è approdato con la sua bici, il caschetto e la GoPro in cima con i suoi «salti» che caratterizzano la sua disciplina: biketrial. 

Non ha solo ricevuto conferme come si vede nel suo servizio video, il conduttore è stato anche destinatario di gravi minacce e gli è stata lanciata una bottiglia che è riuscito a schivare. I carabinieri, intervenuti sul posto, hanno provveduto a fare tutti gli accertamenti di rito e ad arrestare un giovane uomo. Quest'ultimo, tra insulti e minacce, come si vede nel video, ha cercato più volte di liberarsi dalla presa dei militari dell'arma che, invece, sono riusciti a portarlo in caserma. 

La reazione da parte della Provincia è arrivata nella mattinata di martedì 10 novembre. «Consapevoli di tutti gli sforzi fatti negli ultimi mesi da parte delle forze dell’ordine per contrastare il fenomeno, non possiamo permetterci di abbassare la guardia - afferma il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti - a maggior ragione in periodi come questo. Bisogna unire le forze e contrastare da subito i tentativi di chi viola la legge approfittando di una situazione generale che da mesi da mettendo a dura propria ciascun comparto della nostra società. Lo dobbiamo ai nostri cittadini, a chi lavora, a chi deve poter continuare a guardare con fiducia alle istituzioni che stanno chiedendo a tutti un surplus di responsabilità, per il bene di ciascuno».

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