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Val di Non e Giudicarie / Val di Non

Finto avvocato chiede soldi per i figli finiti in prigione, ma è una truffa

Il modus operandi dei criminali

La truffa del finto avvocato che chiede soldi per il rilascio di un figlio arrestato colpisce anche il Trentino, gli ultimi casi si sarebbero verificati a maggio, in Val di Non e nelle Giudicarie. Queste truffe in danno a donne anziane vengono portate a termine sempre con lo stesso modus operandi.

Le vittime, infatti, vengono prima contattate telefonicamente da una sedicente avvocato, che le raggirava dicendo loro che i rispettivi figli erano stati arrestati e che per ottenerne il rilascio sarebbe stato necessario provvedere subito al pagamento di una cauzione, dopodiché sono state raggiunte a casa da un finto carabiniere, che si è fatto consegnare denaro e/o oggetti preziosi.

I carabinieri del comando provinciale di Trento tengono a precisare che nessun appartenente alle forze dell’ordine può recarsi a casa dei cittadini per riscuotere, a qualsiasi titolo, somme di denaro e che l'ordinamento giuridico non consente alle persone arrestate di essere rilasciate dietro pagamento di una cauzione. L'invito delle forze dell'ordine ai cittadini è quello di diffidare di chiunque avanzi richieste di denaro e di segnalare immediatamente analoghi tentativi di raggiro al Nue (Numero unico di emergenza) 112 o mettendosi in diretto contatto con la stazione dei carabinieri più vicina.

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