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Lotta al lavoro nero: sospese due attività con lavoratori irregolari

Proseguono i controlli dei militari nei cantieri e nei luoghi di lavoro per contrastare il lavoro irregolare

Altre due attività sospese in Trentino per aver impiegato lavoratori in maniera irregolare. Non si ferma la lotta al lavoro nero, proseguono i controlli di carabinieri e Uopsal (Unità operativa prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro) dell’Azienda provinciale per i servizi sanitarie e il Servizio Lavoro della Provincia autonoma di Trento.

Cavalese

Dopo la metà do maggio i carabinieri di Cavalese e gli ispettori del Servizio Lavoro hanno effettuato un’ispezione all’interno di un cantiere edile nel comune di Predazzo. Era stato controllato da parte dei militari della stazione locale, perché pareva esserci la possibilità che al suo interno fossero impiegati operai senza contratto.

Durante l’attività congiunta è emerso che il titolare del cantiere, aveva commissionato un particolare lavoro a una ditta esterna che poi è risultata avvalersi di operai “a nero” (3 su 4) due dei quali addirittura non hanno il permesso di soggiorno valido ai fini lavorativi. Al titolare dell’impresa commissionaria è stata imposta la sospensione dell’attività, nelle more della regolarizzazione dei propri dipendenti (ai sensi dell’art. 14, comma 1 D. Lgs. 09.04.2008, n. 81) e del pagamento della sanzione amministrativa pari a 2500 euro.

Madonna di Campiglio

Sospesa un’attività anche a Madonna di Campiglio, i carabinieri hanno notificato il provvedimento di sospensione a carico di un’impresa edile lombarda, emesso dall’Ufficio Ispettivo del Lavoro della Provincia Autonoma di Trento. A Madonna di Campiglio i carabinieri hanno accertato la presenza di lavoratori irregolari, privi di titolo di soggiorno e per i quali non era stata effettuata alcun tipo di comunicazione di assunzione. Su un totale di 5 operai impiegati, 3 non erano in regola.

La normativa vigente comporta l’adozione del provvedimento di sospensione ogniqualvolta si constati l’impiego di personale senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro, in misura pari o superiore al 10% del totale dei lavoratori presenti.  L’inottemperanza di un provvedimento di sospensione è punita con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 2.500 a 6.400 euro.

In entrambi i casi, gli esiti degli accertamenti svolti saranno comunicati anche all’Autorità Giudiziaria, viste le violazioni del Testo Unico sulla immigrazione che disciplina l’assunzione di lavoratori stranieri.

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