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Cronaca

I trentini all'estero sono 49.783. Mete preferite Austria e Germania

Il dato emerge dal Rapporto Italiani nel mondo 2016 realizzato dalla Fondazione Migrantes presentato al Vigilianum, il Polo culturale diocesano, in occasione dell'evento organizzato dall'Ufficio emigrazione della Provincia autonoma di Trento

Al primo gennaio 2016 sono 89.068 i residenti del Trentino Alto Adige iscritti all'AIRE, ovvero l'8,4% della popolazione residente: 39.285 della provincia di Bolzano, 49.783 della provincia di Trento. Il 24.8% ha tra i 18 e i 34 anni. Sono state 2.875 le partenze nel 2015 dal Trentino Alto Adige. Il tasso di crescita è del 20,6%, tra i più alti delle regioni italiane. Erano 943 a fine 2013, 1.013 a fine 2014. 1.350 hanno tra i 18 e 34 anni, 490 meno di 18 anni, 163 più di 65 anni. L’Europa si conferma essere anche per i trentini l’area continentale maggiormente presa in considerazione. I primi 5 paesi di residenza sono Austria, Germania, Svizzera, Regno Unito e Francia. Il dato emerge dal Rapporto Italiani nel mondo 2016 realizzato dalla Fondazione Migrantes presentato al Vigilianum, il Polo culturale diocesano, in occasione dell'evento organizzato dall'Ufficio emigrazione della Provincia autonoma di Trento.

I numeri sono dunque necessariamente incompleti; ma servono comunque ad illuminare un fenomeno in evoluzione, che ha all'origine fattori e motivazioni diverse (necessità di lavoro, desiderio di acquisire nuove competenze o di spendere al meglio quelle già acquisite in patria, autorealizzazione e così via).  Gli italiani, giovani e meno giovani, guardano sempre più all’estero per soddisfare i propri desideri lavorativi, in particolare in Europa. Molti iniziano a conoscere le opportunità che il mercato del lavoro internazionale offre già durante gli anni della laurea mentre altri decidono di emigrare dopo essersi formati in Italia sia perché non trovano offerte di lavoro che possano soddisfare le loro aspettative sia perché convinti che un periodo di studio e/o lavoro all’estero possa migliorare la loro situazione. 

I dati nazionali

Dal 2006 al 2016 la mobilità italiana è aumentata del 54,9% passando da poco più di 3 milioni di iscritti all’AIRE a oltre 4,8 milioni. La maggior parte delle iscrizioni sono per espatrio (oltre 2,5 milioni) e per nascita (1.888.223). Pur restando indiscutibilmente primaria l’origine meridionale dei flussi, si sta progressivamente assistendo a un abbassamento dei valori percentuali del Sud a favore di quelli del Nord del Paese. Da gennaio a dicembre 2015, hanno trasferito la loro residenza all'estero per espatrio 107.529 persone. Rispetto all’anno precedente si registrano 6.232 partenze in più (+6,2% di crescita). Il 69,2% (quasi 75 mila italiani) si è trasferito nel Vecchio Continente: l’Europa, quindi, si conferma essere l’area continentale maggiormente presa in considerazione dai trasferimenti degli italiani che vanno oltre confine. La Lombardia, con 20.088 partenze, è la prima regione in valore assoluto seguita dal Veneto (10.374), dalla Sicilia (9.823), dal Lazio (8.436), dal Piemonte (8.199) e dall’Emilia Romagna (7.644). La Germania (16.568) è stata, lungo il corso del 2015, la meta preferita dagli italiani andati oltreconfine: a seguire, con una minima differenza, il Regno Unito (16.503) e poi, più distaccate la Svizzera (11.441) e la Francia (10.728). Su 107.529 espatriati nell’anno 2015, i maschi sono oltre 60 mila (56,1%). L’analisi per classi di età mostra che la fascia 18-34 anni e la più rappresentativa (36,7%) seguita dai 35-49 anni (25,8%). I minori sono il 20,7% (di cui 13.807 mila hanno meno di 10 anni) mentre il 6,2% ha più di 65 anni (di questi 637 hanno più di 85 anni e 1.999 sono tra i 75 e gli 84 anni).
 

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