Bolzano: trovati testi sospetti nelle celle dei presunti jihadisti. Musulmani in piazza: "Not in my name"
Comunità musulmana in piazza anche a Bolzano, come in tutta Italia per una condanna senza se e senza ma degli attacchi terroristici. Nel frattempo la polizia penitenziaria ha trovato dei testi in arabo nelle celle dei presunti jihadiisti arrestati nel blitz dei Ros a Merano. I testi sono stati sequestrati dalla Digos
La Questura di Bolzano è entrata in possesso di nuovi documenti all'interno delle indagini che vedono accusate di associazione eversiva a fini terriristici sette persone, sei curdi iracheni ed un kosovaro, di cui cinque ancora in c arcere. Proprio dal carcere di Bolzano provendono i documenti sequestrati dalla polizia penitennnziaria all'interno delle celle dei presunti jihadisti. Si tratta di testi in arabo, che verranno analizzati dalla Digos bolzanina.
Nel frattempo la comunità islamica altoatesina è scesa oggi in piazza per dire "Not in my name", non in nome mio, con riferimento alle stragi terroristiche che purtroppo si susseguono senza interruzione in tutto il mondo dal giorno degli attacchi a Pargi. Durante la manifestazione è stato osservato un minuto di silenzio al quale sono seguiti discorsi di inequivocabile condanna di ogni attacco e di ogni violenza.
Di attentati parlano anche gli inquirenti inglesi che stannno analizzando le posizioni di quattro persone arrestate su mandato delle autorità italiane all'interno del blitz che ha coinvolto anche Merano. Durante l'udienza che si è tenuta oggi a Londra è emerso come la cellula londinese stesse pianificando attentati in Europa, ipotesi mai emersa nell'analisi della cellula meranese che sognava piuttosto azioni in Kurdistan. In particolare sembra che l'obiettivo fosse il rapimento di un diplomatico norvegese, per chiedere la liberazione del mullah Krekar, riferimento politico e spirituale del gruppo, attualmente in carcere in Norvegia.
