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Cronaca

Università di Trento: continua l'impegno in Emilia

La risposta all'appello del preside della Facoltà di Ingegneria, Marco Tubino, è andata oltre le aspettative, soprattutto da parte dei giovani ingegneri che ancora frequentano il corso di laurea magistrale

Continua l'impegno dell'Università di Trento in Emilia al fianco della popolazione colpita dal terremoto. La risposta all'appello del preside della Facoltà di Ingegneria, Marco Tubino, è andata oltre le aspettative, soprattutto da parte dei giovani ingegneri che ancora frequentano il corso di laurea magistrale. Sono già rientrate le prime tre squadre di ingegneri che erano partite, rispettivamente, lunedì 4 giugno e lunedì 11 giugno e guidate da Oreste Bursi, Luca Deseri e Daniele Zonta.

Erano composte di otto persone: Alessia Ussia, Oreste Bursi, Luca Deseri, Daniele Maturi, Luigi Giuliani, Daniele Zonta, Emiliano Debiasi, Davide Trapani, selezionati tra gli ingegneri civili strutturisti nell'ambito della Convenzione Rete dei Laboratori Universitari per l'Ingegneria Sismica e Protezione Civile Nazionale.

Un altro docente, Massimiliano Gei, si è unito la scorsa settimana al contingente di tecnici inviato dalla Protezione Civile della Provincia autonoma di Trento che opera a San Felice sul Panaro. In totale, sono circa cinquanta le persone fra ingegneri e architetti dell'Ateneo che hanno dato la disponibilità a partire nelle prossime settimane.
«Prevedo che staremo alcuni mesi in Emilia» commenta Luca Deseri, direttore del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Strutturale e in Emilia fin dalle prime scosse.

«Il compito assegnatoci - spiega - è molto impegnativo trattandosi dell'ispezione di complessi scolastici e di edifici pubblici. Per questo abbiamo fissato un periodo di permanenza relativamente breve, 4 o 5 giorni al massimo, garantendo un efficace ricambio. I nostri tecnici hanno il compito di compilare le apposite schede tecniche AeDES sulla stabilità e agibilità degli edifici, predisposte dalla Protezione Civile Nazionale».


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