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Cronaca Rovereto / frazione Marco

Tubercolosi, due casi al campo profughi di Marco

L'Assessore alla Salute Zeni: "Il pericolo di contagio è inesistente, in Trentino ci sono una trentina di casi all'anno nella popolazione generale e la tubercolosi è una malattia che si cura, non ci sono né rischi epidemici né di contagio

Due casi di tubercolosi sono stati riscontrati nell'ultimo mese al campo profughi di Marco di Rovereto. A renderlo noto è l'assessore Luca Zeni in risposta ad un'interrogazione del consigliere provinciale leghista Maurizio Fugatti.

"Il pericolo di contagio è inesistente, ha proseguito Zeni: in Trentino ci sono una trentina di casi all’anno nella popolazione generale e la tubercolosi è una malattia che si cura.

"In questi anni la Lega Nord ha denunciato più volte casi di tubercolosi riscontrati tra immigrati che rischiano di contagiare la popolazione trentina, – scrive Fugatti –  ad esempio in una scuola elementare di Cles, al Liceo Rosmini di Trento o il caso di un poliziotto delle carceri di Spini ricoverato per sospetta tbc. Oggi, da informazioni pervenute all’interrogante, sembrerebbe che un profugo ospitato al Centro di accoglienza di Marco a Rovereto sia stato ricoverato per sospetto caso di Tbc. Quanti profughi girano sul territorio trentino e non sappiamo se siano o meno portatori di una qualche malattia?
Quali controlli sanitari vengono effettuati sui profughi ospitati sia nei centri di accoglienza che negli appartamenti? Si tratta dell’unico caso di infezione o se ne sono riscontrati altri?".

"Non ci sono né rischi epidemici né di contagio anche da parte di chi è venuto in contatto con le persone che presentano i sintomi della malattia", ha spiegato Silvio Fedrigotti, responsabile del dipartimento salute e solidarietà sociale della Provincia.

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