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Cronaca

Taser ai carabinieri, quattro utilizzi in due mesi

La pistola elettrica in dotazione ai militari di Trento è in grado di immobilizzare nel giro di pochi secondi

A poco meno di due mesi dalla consegna ai carabinieri del comando provinciale di Trento, impiegati nei servizi di pronto intervento, della pistola a impulsi elettrici meglio conosciuta come “taser”, si contano già quattro episodi in cui lo strumento è stato utilizzato.

Nel dettaglio, i militari hanno estratto il taser in quattro occasioni, ma solo in due circostanze hanno irrogato l’impulso elettrico. “A volte - spiegano i carabinieri di Trento - basta mostrare la pistola elettrica o intimarne l’utilizzo contenere l’aggressività di alcuni soggetti”.

“Nei due casi in cui l'impulso elettrico è stato irrogato - spiegano dall’Arma - si è trattato di uomini in preda a crisi distruttive (in gergo medico pantoclastiche) non altrimenti contenibili se non con una sovraesposizione a seri rischi per la incolumità propria o di altre persone”.

In due circostanze, all’impiego della pistola a impulsi elettrici è seguito inoltre l’arresto degli individui.

La prassi è sempre quella, in caso di pericolo, di mostrare il dispositivo, ma di utilizzarlo solo qualora la mera esibizione non dovesse sortire effetti. Per azionare il raggio elettrico di avvertimento (udibile dal soggetto) basta premere il grilletto.

Nei casi estremi l’arma è in grado di scagliare due dardi collegati a fili conduttori che trasmettono una scarica elettrica in grado di immobilizzare il soggetto nel giro di pochi secondi, rendendolo inoffensivo.

“Il suo utilizzo - fa sapere ancora l’Arma - è determinante durante alcuni interventi. Grazie a quest’arma non letale è adesso possibile gestire in modo più efficace e sicuro le situazioni critiche e di elevato rischio”.

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