Donna trentina morta in Egitto: si indaga sul convivente
A perdere la vita era stata Susanne Kessler, 42 anni, ripescata ai primi di marzo nel Mar Rosso; una prima ipotesi aveva fatto attribuire il decesso all'attacco di uno squalo. Il fratello di lei ha denunciato l'uomo
Il convivente egiziano di una donna trentina morta a fine febbraio 2011 a Sharm el Sheik è indagato per presunto omicidio. A perdere la vita era stata Susanne Kessler, 42 anni di Cles, ripescata ai primi di marzo nel Mar Rosso; una prima ipotesi aveva fatto attribuire il decesso all'attacco di uno squalo.
Il fratello della donna, Alessandro Kessler, si è affidato ora a un legale del posto, denunciando il convivente della sorella, un certo Malak. "Perché - dice il fratello - l'autopsia non ha chiarito le cause". E in effetti sul corpo della donna c'erano segni di colpi da corpo contundente. La versione del convivente, che aveva detto di averla lasciata sola in spiaggia e di non averla più trovata al ritorno, avrebbe delle falle, a partire dall'idea della donna di lasciarlo.
"Prima della morte – aveva spiegato a Repubblica un medico intervenuto sul posto – sono stati inferti un grosso colpo allo zigomo destro e uno, molto forte, sulla nuca. Causato questo da un corpo contundente, probabilmente un bastone o un’asse di legno, che ha provocato una lacerazione di circa 17 centimetri con la conseguente frattura del cramio. Questa pare con tutta evidenza la causa di morte".