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Cronaca Storo

Biodigestori e controllo dell'aria a Storo, partita una petizione popolare

Sulla possibile realizzazione di un biodigestore i cittadini rivendicano "il diritto ad essere informati in modo trasparente e preventivo rispetto a scelte che potenzialmente potrebbero condizionare la qualità della vita loro e dei loro figli”

La terza commissione ha “aperto” questa mattina l’esame di tre petizioni popolari. La prima, a favore della quale sono state raccolte 210 firme, chiede chiarimenti e di dare informazioni preventive alla popolazione in merito al ventilato progetto della Provincia di realizzare un biodigestore nel territorio del Comune di Storo, La seconda invoca, con lo stesso numero di firme, una nuova campagna di controllo della qualità dell’aria all’interno dell’abitato di Storo. La terza, sostenuta da 1.200 firme, chiede alla Provincia un intervento che garantisca l’apertura per 12 mesi all’anno (e non 6) della strada provinciale 641 del Passo Fedaia di collegamento con il Veneto, troppo spesso chiusa per valanghe.


A proposito della prima petizione presentata per chiedere chiarimenti in merito alla prospettata (ma non ancora certa) realizzazione di un biodigestore nel territorio del Comune di Storo, “per garantire ai cittadini – così recita il testo dell’appello – il diritto ad essere informati in modo trasparente e preventivo rispetto a scelte che potenzialmente potrebbero condizionare la qualità della vita loro e dei loro figli”, la commissione ha acquisito oggi un primo riscontro da Raffaele De Col, dirigente generale del dipartimento infrastrutture della Provincia. De Col ha ricordato che il quarto aggiornamento del piano dei rifiuti, prevede la realizzazione di altri 2 impianti che permettano di trattare le 20 mila tonnellate di residuo non coperte dagli attuali biodigestori della Pasina e di Cadino nel Comune di Faedo, da cui sono gestite 40.700 tonnellate di rifiuti all’anno rispetto alle 60 mila tonnellate che la Provincia ritiene di dover assorbire. Per questo oltre al nuovo biodigestore già previsto a Rovereto nei pressi del depuratore, era stato ipotizzata la collocazione di un quarto impianto nel territorio di Storo. Anche in questo caso il biodigestore dovrebbe sorgere nelle vicinanze del depuratore, dove la collocazione risulta più adatta. Un’altra ipotesi di localizzazione è vicino alla discarica di Zuclo. De Col ha spiegato che queste soluzioni non sono state ancora decise perché è in corso una verifica tecnica e si terrà anche conto del calo della produzione registrato ultimamente. “Stiamo valutando la possibilità che per svolgere l’attività ipotizzata a Storo basti il biodigestore di Cadino. Si tratta di capire se gli impianti attuali sono in grado di garantire una copertura sufficiente”. 

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