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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

sinergia di rete per affrontare le sfide della società e delle famiglie moderne

Abbiamo tutti esultato per il recente affidamento intra-familiare disposto dal Tribunale dei minorenni di Trento per due minori in età tenerissima. Così come l’allontanamento è stato causato da inefficienza, incompetenza e poca professionalità, l’attuale esito positivo è stato il frutto di una nuova visione dell’assistenza sociale messa in atto dal gruppo di lavoro interdisciplinare di cui faccio parte e che da alcuni anni si occupa di trovare le strade per la soluzione del degrado dell’assistenza sociale e della giustizia minorile.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrentoToday

Il recente successo per i due bambini trentini non è frutto del caso ma di lavoro, competenza e sinergia

Abbiamo tutti esultato per il recente affidamento intra-familiare disposto dal Tribunale dei minorenni di Trento per due minori in età tenerissima. Così come l'allontanamento è stato causato da inefficienza, incompetenza e poca professionalità, l'attuale esito positivo è stato il frutto di una nuova visione dell'assistenza sociale messa in atto dal gruppo di lavoro interdisciplinare di cui faccio parte e che da alcuni anni si occupa di trovare le strade per la soluzione del degrado dell'assistenza sociale e della giustizia minorile.

Il 5 e 6 aprile prossimo sarò a Roma assieme ad altri illustri professionisti per portare la nostra esperienza nel corso intensivo dal titolo Il sistema delle case famiglia in Italia organizzato dall'Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare. In tale sede parlerò del "lavoro sociale di rete: le sinergie utili". La vicenda odierna è un chiaro esempio di come il lavoro sinergico e lo scopo condiviso di tutelare il diritto del minore a una famiglia, possano evitare o far cessare gli allontanamenti dalle famiglie anche in casi molto complessi e delicati.

I fattori essenziali del successo sono stati principalmente la partecipazione della famiglia, lo scopo condiviso di ridare una famiglia ai bambini e il lavoro sinergico e coordinato, in stretto ordine di importanza. La parte più complessa è stata quella di ottenere la partecipazione sincera della famiglia. Grazie allo sforzo coordinato del nostro gruppo interdisciplinare e in collaborazione con l'associazione di San Patrignano e altre associazioni, come Pronto Soccorso Famiglia, non è stato però difficile ottenere questa partecipazione. La collaborazione viene dalla fiducia: la fiducia viene dalla manifestazione della sincerità di intenti e dalla competenza. Il progetto è stato condiviso dal SERT e dalla comunità di Camparta che si sono allineati e hanno contribuito in modo competente e professionale.

Purtroppo invece il servizio sociale e l'EMAF (Équipe multidisciplinare per l'affidamento familiare) non hanno mostrato lo stesso entusiasmo. Si è trattato più che altro di un apporto passivo. Infatti per arrivare alla sentenza odierna sono passati ben 10 mesi. Ci auguriamo che dopo questa sentenza comprendano l'intento del tribunale, decidano di essere maggiormente causativi e aderiscano energicamente all'obiettivo di garantire il diritto del minore alla propria famiglia. Noi siamo pronti a collaborare, ma questa collaborazione può avvenire solo se l'obiettivo è sinceramente condiviso. E l'obiettivo deve essere sempre quello di mantenere il minore in famiglia o restituire il minore alla famiglia attraverso il mantenimento o il recupero della genitorialità. La vera tutela del minore passa prima di tutto attraverso questo obiettivo.

Gabriella Maffioletti
Adiantum delegata nazionale per i rapporti con gli enti locali

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