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Cronaca

Spedizione sospetta apre il "vaso di Pandora" del doping: sequestrate sostanze dopanti per oltre un milione di euro

Attraverso meticolose attività di accertamento e riscontri investigativi è stato scovato un laboratorio "clandestino" che sarebbe stato dedito al confezionamento e alla commercializzazione di sostanze dopanti, destinate ad essere assunte in maniera pericolosa per la salute, in assenza di qualsiasi prescrizione medica e di esigenze terapeutiche

Una maxi operazione con sequestro di sostanze dopanti è stata effettuata dai funzionari di Adm (Agenzia delle Dogane e Monopoli) e i carabinieri del Nas di Trento, con il supporto, in fase esecutiva, dei militari dell'Arma di Bolzano ed Egna. La notizia è arrivata nella mattinata di venerdì 4 dicembre. L’operazione è partita da un’attività di intelligence svolta da Adm, ufficio investigazioni che, grazie a una puntuale analisi dei flussi commerciali, ha individuato una spedizione ritenuta critica, sotto il profilo merceologico e soggettivo, dichiarata all’aeroporto Internazionale di Orio al Serio. Per questo motivo sono stati condotti gli approfondimenti che hanno portato al ritrovamento, in un primo momento, di materiale contraffatto per il confezionamento di sostanze dopanti che ha destato forti sospetti, anche alla luce dei precedenti del soggetto destinatario del pacco.

Sequestrate sostanze dopanti, operazione congiunta Trento-Bergamo

Le indagini

L’attività di indagine, portata avanti dalla Procura di Bergamo, è stata condotta insieme ai carabinieri del Nas di Trento e dagli uffici delle dogane di Bergamo e Bolzano, attraverso meticolose attività di accertamento e riscontri investigativi, portando al ritrovamento, nei pressi di Bolzano, di un laboratorio "clandestino" che sarebbe stato dedito al confezionamento e alla commercializzazione di sostanze dopanti, destinate ad essere assunte in maniera pericolosa per la salute, in assenza di qualsiasi prescrizione medica e di esigenze terapeutiche. In particolare, all’interno di un garage di un anonimo complesso residenziale, sono state sequestrate sostanze anabolizzanti di vario genere, nonché tutto il necessario per riprodurrebbero fedelmente confezioni di medicinali in tutto e per tutto simili a quelli reperibili negli ospedali e nella farmacie. Prodotti che secondo gli inquirenti sarebbero stati destinati alla commercializzazione in diversi Stati e che al dettaglio avrebbero potuto garantire ricavi per oltre un milione di euro. 

Sostanze e materiale sequestrato


Sugli scaffali metallici, ordinatamente immagazzinati, vi erano:

- 54.000 compresse contenenti principi attivi quali oxymetholone e metandienone, farmaci dopanti solitamente utilizzati per l’incremento delle performance sportive, tra cui l’aumento
della massa muscolare e la resistenza allo sforzo; 

- 300 fiale contenenti ormoni della crescita quali somatropina e omnitropina e farmaci ad effetto steroideo, quali ademetionina e testosterone, utilizzati con i medesimi fini delle
compresse, ma con la possibilità di essere assunti in via intramuscolare, modalità che garantisce un più veloce e duraturo effetto dopante;

- 7 chilogrammi di testosterone in polvere, parte dei quali confezionati all’interno di sacchetti da the; si tratta di uno dei più grossi sequestri di questa sostanza chimica registrato nell’ultimo
periodo a livello nazionale; il quantitativo rinvenuto avrebbe permesso di produrre circa 150.000 compresse di farmaci dopanti destinati al mercato clandestino;

- 1 litro di trembolone, steroide anabolizzante sintetico derivato dal testosterone;

- 1.500 scatole di cartone per confezionamento di farmaci con loghi di varie case farmaceutiche, in tutto e per tutto identici agli originali;

- 20.000 etichette adesive riportanti, anche in lingua straniera, nomi e loghi di farmaci vari;

- 4.000 bugiardini monolingue, stampati in lingua francese, italiana, spagnola e rumena, relativi a farmaci di varie case farmaceutiche e di differenti tipologie;

- 500 etichette adesive, riportanti la dicitura in lingua spagnola “per solo uso ospedaliero”;

- 50.000 pezzi tra blister, flaconcini di varia capacità (da 2 ml. a 100 ml.) e relativi tappi per sigillarli, pronti per essere confezionati;

- 9 (nove) pinze tappatrici di varie misure utilizzate per sigillare flaconi e fiale;

- 3.000 ologrammi adesivi, destinati a falsificare il sigillo di garanzia posto a chiusura delle confezioni di farmaci;

- circa 5.000 euro di banconote in varie valute europee ed extraeuropee.

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