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Tessere per libera circolazione, il Tar: A22 più trasparente

L'impugnativa aveva per oggetto l'accesso alle informazioni sulle tessere di libera circolazione che A22 metterebbe a disposizione di soggetti pubblici e privati, evitando così il pagamento diretto del pedaggio

Redazione 13 ottobre 2012 08:08

"Il Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa di Trento (Sezione Unica) definitivamente pronunciando sul ricorso n. 128/2012, lo accoglie e, per l’effetto, ordina ad Autostrada del Brennero S.p.A. di esibire alla ricorrente, autorizzandola ad estrarne copia, gli atti richiesti come indicati in motivazione, fissando per l’adempimento il termine perentorio di venti giorni dalla comunicazione della presente sentenza. (...). Condanna la società Autostrada del Brennero S.p.A. al pagamento delle spese di lite, ivi compresi diritti ed onorari, che liquida complessivamente in € 2.500,00 (duemilacinquecento/00), oltre alla rifusione del contributo unificato, a I.V.A., C.N.P.A. e spese generali a favore della parte ricorrente".

Queste le motivazioni con cui il Tar di Trento ha imposto alla società che controlla l'autostrada del Brennero di essere trasparente . L’impugnativa, affidata all'avvocato Maria Cristina Osele dal consigliere comunale Giovanna Giugni, aveva per oggetto l’accesso alle informazioni riguardanti le tessere di libera circolazione che Autostrada del Brennero metterebbe a disposizione di soggetti pubblici e privati, permettendo loro di transitare sul tratto autostradale dell’A22 senza diretto pagamento del pedaggio. In particolare, la ricorrente, la consigliere comunale Giovanna Giugni, aveva chiesto di conoscere il numero e la titolarità delle tessere di libera circolazione relative al tratto autostradale di competenza dell'A22. Solo che la società si era sempre trincerata dietro un muro di silenzio e quesiti rispediti al mittente come boomeranag. Ma il Tar, nella sentenza, è chiaro: A22 - essendo controllata nelle quote di maggioranza da azionisti pubblici (le due Province di Trento e Bolzano, la Regione, i due Comuni di Trento e Bolzano...) deve essere più trasparente.

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