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Cronaca

Trentino 'trilingue', la Uil: politica dialoghi con chi fa scuola ogni giorno

"Se i nostri cervelli hanno trovato ospitalità all'esterno non è per i loro meriti nella conoscenza dell'inglese o del tedesco, ma semmai per la capacità dimostrata nelle varie discipline che professavano"

Una mozione d'indirizzo, approvata all’unanimità dalla assemblea di tutte le rappresentanze sindacali docenti della Uil scuola, che fissa gli obiettivi e le richieste che il sindacato avanzerà al mondo della politica con particolare riguardo all'insegnamento delle lingue straniere. Un'azione che va di pari passo con una delibera del Consiglio regionale della Uil scuola (massimo organo statutario a livello territoriale) che impegna la delegazione provinciale e il segretario generale "in una capillare, sistematica azione sindacale, pianificata al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati nella mozione".

Il documento contiene "importanti misure correttive, atte a modulare e gestire in maniera condivisa (tra amministrazione e personale della scuola) l'intero percorso di 'riforma', con particolare attenzione alle fasi transitorie. "Se l'obiettivo di un futuro Trentino 'trilingue' non può che trovare consenso da parte di tutti, come rendere operativo l'ambizioso, deve rimanere compito della scuola. Di chi la scuola la fa. Tutti i giorni e con ottimi risultati", si legge nella mozione. "Quanto deliberato dalla giunta provinciale (delibera n.2055 del 29.11.2014) è un ulteriore esempio di come la classe politica continui a non rispettare l'autonomia scolastica. La Uil scuola - prosegue la nota - ha utilizzato i mesi di dicembre e di gennaio per spiegare al presidente - assessore Rossi che la strada tecnica imboccata non è quella giusta. Vi sono due modi per non cambiare mai nulla: conservare strenuamente l'esistente o cercare di cambiare tutto e subito. E troppo spesso male. Senza la minima capacità di gestire le fasi transitorie".

Ricordando alla classe politica che se i "nostri cervelli hanno trovato ospitalità all'esterno non è per i loro meriti nella conoscenza dell'inglese o del tedesco, ma semmai per la capacità dimostrata nelle varie discipline che professavano", Uil scuola chiede sia lasciata alla libera scelta delle scuole come implementare le proposte sulle lingue comunitarie, senza depotenziare l’offerta formativa complessiva. 

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