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Cronaca Centro storico / Via Giuseppe Gilli

Scuola: il 15% sceglie di non fare religione, ma pochissimi frequentano l'ora "alternativa"

Nello scorso anno scolastico, considerati tutti i gradi di istruzione, sono stati circa 10.000 su 69.000  (ovvero il 15,69% del totale) gli studenti che hanno scelto di non avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica. 2.830 di questi hanno scelto un'attività didattica alternativa. Sono  questi  i  dati forniti dal presidente della Provincia Ugo Rossi, in qualità di assessore all'istruzione, ad un'interrogazione del consigliere del PD Alessio Manica che puntava a far luce sulla reale funzionalità dell'ora alternativa a quella di religione. Come emerge dai dati pochissimi studenti, tra quelli che hanno scelto di non frequentare l'ora di religione, usufruiscono dell'ora alternativa.

Sempre dal PD arriva un'altra domanda sulla scuola, affrontata nel question time di oggi in consiglio provinciale: il consigliere Mattia Civico ha chiesto a che è l'applicazione delle normative (riforma del 2006 e delibera del 2013) volte ad istituire la "settimana corta" in Trentino. La prima fase prevedeva il rilevamento delle reali esigenze per le famiglie: " In certi casi ci si è arenati perchè il percorso iniziale non era stato impostato con la dovuta attenzione - ha ammesso Rossi - Si tratta ora di capire se l'obiettivo dei 5 giorni può essere definito nella programmazione per la scuola secondaria, dove i cambiamenti dal punbto di vista didattico sono maggiori". Quanto ai numeri, per l'anno scolastico in corso, nella scuola primaria il 93% delle classi applica i 5 giorni, mentre nella scuola secondaria i 5 giorni sono applicati nel 53% dei casi.
 

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