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Il caso

“Stragista è lo Stato”: la firma degli anarchici nel centro città. Ianeselli: “Enorme schifo”

Muri, vetrine e palazzi imbrattati dalle scritte contro la detenzione di Alfredo Cospito dopo la manifestazione di venerdì 20 gennaio

Il corteo degli anarchici di venerdì 20 gennaio a Trento si è rivelato una sorta di "blitz", bomboletta spray alla mano, con il centro cittadino che si è svegliato completamente imbrattato. “Terrorista è lo Stato”, “No 41 Bis, tutti/e libere”, “Stragista è lo Stato”, “Fuoco alle galere”, “No 41 Bis, Alfredo libero”: sono queste alcune delle scritte apparse sui muri di case, palazzi ma anche sulle vetrine nel centro del capoluogo. 

La scritta per Alfredo Cospito

L’Alfredo cui si riferiscono le scritte e a cui era dedicata la manifestazione, anche in altre città italiane, è Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto al 41 bis nel carcere di Sassari: su di lui l’accusa di essere dietro un ordigno contro una caserma dei carabinieri, che non provocò né morti né feriti. Dallo scorso 20 ottobre sta facendo uno sciopero della fame contro le condizioni di vita che si hanno con il carcere duro, la misura a cui è sottoposto.

Dura la reazione del sindaco Franco Ianeselli, che ha commentato così l’accaduto sui social: “Imbrattato mezzo centro storico dal corteo degli ‘anarchici’ di ieri pomeriggio. Se è stata giusta la scelta di evitare il contatto fisico per non avere conseguenze peggiori, resta però un enorme schifo. Che – intendiamoci – non è quello dei benpensanti, ma di chi crede si possano manifestare le proprie idee senza vandalizzare vetrine e palazzi storici, mostrando così arroganza e disprezzo per tutta la comunità. Anche stavolta la città verrà ripulita. Dagli operai. Quelli veri però”.

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