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Cronaca

Oggi lo sciopero dei trasporti, fermi treni e autobus

Dalle 14 alle 18 fermi i treni, dalle 11 alle 15 gli autobus e la Trento-Malè. Le corse iniziate prima delle ore 11 e non ancora ultimate verranno effettuate fino al capolinea o al completamento della corsa

A seguito della dichiarazione dello sciopero generale di 4 ore di oggi, inviata lo scorso 3 febbraio al Presidente del Consiglio e ai Ministri di Trasporti e Lavoro, le Segreterie Nazionali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno inviano le comunicazioni relative alle modalità di adesione dei diversi settori. Dalle 14 alle 18 fermi i treni, dalle 11 alle 15 gli autobus e la Trento-Malè.

Il Servizio trasporti pubblici della Provincia di Trento ricorda ai viaggiatori che per i servizi di Trenitalia (linea del  Brennero e Valsugana) lo sciopero è dalle ore 14.00 alle ore 18.00 e non  sono previsti servizi minimi essendo lo sciopero al di fuori della fascia garantita. 
 
I lavoratori di Trentino trasporti esercizio che aderiranno allo sciopero si asterranno invece dal lavoro dalle ore 11.00 alle ore 15.00.  Le corse iniziate prima delle ore 11:00, e  non ancora ultimate, verranno effettuate con le seguenti modalità.
 
Per il servizio urbano: prosecuzione fino al capolinea; per quello extra urbano e  ferroviario (treno Trento-Malè-Marilleva): prosecuzione fino al completamento della corsa. Il servizio riprenderà con le corse in partenza successivamente alle ore 15.
 
Con la mobilitazione e lo sciopero del 1° marzo, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti chiedono al governo di recuperare un confronto con il sindacato, le istituzioni e il sistema delle imprese del settore per non aggravare la crisi, per delineare ed attuare elementi concreti di politica dei trasporti, per rafforzare le regole a tutela del lavoro, le clausole sociali e la contrattazione collettiva nei processi di liberalizzazione. 
 
I sindacati protestano anche contro il rischio di dumping contrattuale e sociale contenuto nelle norme del recente decreto legge del governo Monti – il cosiddetto “cresci Italia” - che cancellano per esempio la previsione del contratto nazionale di settore per le imprese ferroviarie.

 

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