Sciopero della raccolta rifiuti: in Trentino 500 addetti pronti ad incrociare le braccia
Rinnovo del contratto ma soprattutto gare a massimo ribasso ed esternalizzazioni alle cooperative: questi i nodi cruciali dello sciopero che rischia di mandare in tilt la raccolta rifiuti
Sono cinquecento i lavoratori della raccolta rifiuti ai quali è rivolto lo sciopero indetto da Cgil, Cisl e Uil per il rinnovo del contratto, fermo da due anni e mezzo. La mobilitazione rischia di mandare in tilt, per un giorno, il sistema di raccolta nelle grandi città,, ma anche in Trentino Non solo i lavoratori di Dolomiti Energia incroceranno le braccia lunedì 30 maggio, ma anche Padova Tre (operativa in provincia), Amnu, Asia, Sogap e Fiemme Servizi.
Licenziabilità senza reintegra in caso di cambio appalto, esternalizzazioni, aumento dell'orario settimanale a 38 ore, riduzione dello straordinario e delle retribuzioni di malattia: questi i punti irrisolti della trattativa a livello nazionale, bloccata dalle controparti di Utilitalia, per il pubblico, e Fise-assoambiente per il privato. "E' necessario migliorare le condizioni di salute e sicurezza e contrastare la logica delle gare al massimo ribasso - spiega Luigi Diaspro della Fp Cgil - è in atto il tentativo di scardinare per via contrattuale tutele e diritti acquisiti affidando gli appalti alla cooperazione sociale".