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Vendono programmi tv "piratati": sgominata una banda, in Trentino 28 clienti

Le indagini coordinate da Trento si sono concluse con nove denunciati per associazione a delinquere: con una sola carta servizi condividevano programmi e film, ovviamente facendosi pagare. Centinaia i clienti, di cui 28 identificati in trentino, nove i denunciati, 92 le perquisizioni eseguite in tutta Italia

Nelle ultime 24 ore, gli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Trento hanno dato corso a 92 provvedimenti di perquisizione e sequestro in Trentino Alto Adige, Lazio, Abruzzo, Veneto e Calabria. Si tratta di una vasta attività di polizia giudiziaria a carico dei membri di un’associazione a delinquere radicata su più ambiti regionali e dedita al particolare fenomeno illegale del “card sharing”, ossia della condivisione illecita, attraverso la rete, dei servizi di alcune tra le maggiori piattaforme televisive a pagamento, nonché dei loro numerosissimi clienti. L’indagine, durata circa un anno, è scaturita da un’attività di monitoraggio del web condotta dall’unità di ricerca informativa del Comando Provinciale ed è stata coordinata dalla Procura distrettuale della Repubblica di Trento. La vasta attività di perquisizione ha portato al sequestro di numerosi decoder ed apparati informatici nonché decine di hard disk, utilizzati sia dagli associati sia dai clienti.

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.Ad Avezzano (AQ), le Fiamme Gialle trentine hanno individuato e sottoposto a sequestro un’evoluta postazione informatica connessa alla rete che costituiva la base operativa da ove venivano decodificati i segnali audiovisivi protetti e trasmessi in tempo reale via web ai clienti, attraverso alcuni server di “appoggio” altamente performanti situati all’estero. A fronte di un canone mensile, l’organizzazione forniva ai clienti le keys digitali di accesso ai server esteri, necessarie per leggere in chiaro tutti programmi televisivi a pacchetto e pay per view di alcune tra le maggiori società di settore, attraverso apparati in gran parte forniti dalla stessa organizzazione (decoder client) già modificati per la ricezione delle trasmissioni O.I.P. (over internet protocol).
 
Il servizio offerto dall’organizzazione comprendeva pacchetti completi e programmi televisivi forniti a pagamento dalle varie emittenti televisive, in particolare Sky Premium e Mediaset, con un risparmio che arrivava anche all’80% del listino ufficiale, a cui si affiancava un’assistenza h24, 7 giorni su 7, sia on-line (telefonica ed in remoto via internet), sia a domicilio, nei casi in cui risultava necessario intervenire di persona sull’apparecchio di ricezione modificato. Le indagini di polizia giudiziaria, che hanno permesso di individuare e smantellare l’associazione per delinquere radicata su più regioni e dedita all’illecita vendita, installazione e modifica di apparati atti alla decodifica di trasmissioni ad accesso condizionato ed alla frode informatica a livello nazionale (art. 171-octies della legge n. 633/1941 ed art. 640-ter del codice penale), sono risultate particolarmente articolate e sono state supportate da attività sia tecniche sia di carattere economico-finanziario.

In particolare, dall’attività tecnica svolta è emerso che la stessa organizzazione era arrivata a contare alcune centinaia di clienti in tutta Italia, tra cui gli attuali destinatari dei provvedimenti di perquisizione, individuati anche attraverso diversi accertamenti finanziari su carte prepagate e conti correnti. Il danno al mercato di settore può essere stimato in circa un milione di euro, con un conseguente danno per l’Erario derivante dal mancato introito della relativa tassazione fiscale. Le indagini hanno permesso di denunciare tutti e nove i componenti dell’associazione per delinquere (2 residenti in provincia di Trento, 5 a Roma, 1 a Viterbo ed 1 a L’Aquila) nonché di identificare e segnalare 83 clienti (28 residenti in Trentino, 50 a Roma, 2 a L’Aquila, 1 a Rieti, 1 a Verona ed 1 a Cosenza), anch’essi destinatari delle perquisizioni in atto e, in quanto utilizzatori dei decoder modificati e dell’illecito servizio, passibili anch’essi di sanzioni penali.

GUARDIA DI FINANZA, OPERAZIONE "WEB PIRATES"

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