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Il caso / Cles

Caso Pedri, la sorella: "La sua assenza si è trasformata in una nuova presenza"

Due, poi diventati tre, i giorni di ricerca con i cinofili della polizia tedesca per la giovane ginecologa romagnola scomparsa a inizio marzo del 2021. Nonostante l'esito negativo delle ricerche, la sorella Emanuela ringrazia tutti e tiene accesa la speranza

Le ultime, imponenti, ricerche per Sara Pedri sono terminate nel tardo pomeriggio di martedì 18 ottobre, sulle sponde del lago Santa Giustina, nella zona di Revò. Nonostante i cani abbiano fiutato e segnalato alcuni punti, le successive verifiche hanno riportato tutti esiti negativi. Importante l'impegno e la collaborazione internazionale attivata dall'Arma per questo caso che ha tenuto tutta l'Italia con il fiato sospeso, a partire da quel 4 marzo del 2021, quando la giovane ginecolaga romagnola scomparve. "Avevamo parlato di speranza, ma anche di un miracolo", scrive Emanuela in un post pubblicato su Facebook, consapevole nella difficile attività delle forze dell'ordine per "due motivi fondamentali: l'ambiente avverso e il tempo passato".

Due giorni di ricerche per Sara Pedri: attività in cooperazione internazionale

"Nonostante la grande delusione di non averla trovata e portata a casa, siamo sempre stati realisti e consapevoli che poteva andare così - sottolinea Emanuela -. Parlando con il comandante Maggiore Guido Quatrale, che ringraziamo con tutto il cuore per l'impegno e la grande professionalità, ci siamo ripromessi che continuerà ad esserci una costante perlustrazione ed un'attenzione speciale al lago per cercare Sara perché, a detta sua, "Sara è diventata come una loro figlia".  Le ricerche non finiranno mai finché Sara non torna a casa. Non è una fine, ma un inizio". 

Come riporta ForlìToday, in un articolo a firma del giornalista Giovanni Petrillo, dalla famiglia Pedri arriva un ringraziamento a tutti coloro che sono stati impegnati in questa tre giorni di ricerche, dal personale dell'unità cinofila giunta dalla Germania, con i cani addestrati per la ricerca cadaveri in acqua, l'unità cinofila dei carabinieri di Bologna, specializzata nella ricerca di cadaveri in ambiente terrestre, il nucleo sub di Genova e i vigili del fuoco di zona tra Cles, Cagnò, Tassullo, Taio e Banco e tutti i volontari coinvolti. Un ringraziamento anche al maggiore Quatrale, "che ha coordinato le ricerche in maniera impeccabile senza tralasciare nulla e credendoci fino in fondo".

Tutte le notizie su Sara Pedri

"Io e la mia famiglia ringraziamo sempre l'Associazione Penelope Italia Odv che è parte integrante di questa ricerca continua (sia quella fisica, che della verità), senza la quale nulla di tutto questo sarebbe potuto succedere - conclude Emanuela nel post -. Un grandissimo grazie va a tutti voi che non ci avete mai abbandonato e avete reso l'attesa più dolce con pensieri e parole di sostegno e vicinanza".

Il video

Emanuela ha anche pubblicato un video nel quale spiega che "l'attesa è stata e continuerà ad essere difficile, ma viene addolcita dalle parole e dai pensieri spesi da tutte le persone che ci hanno sempre sostenuto e mostrato vicinanza da quando Sara è scomparsa". Emanuela usa anche la parola "miracolo": "Sara è entrata nelle persone, diventando parte di tante famiglie in Italia, come una sorella, come una figlia o un'amica o collega - spiega -. A Sara vogliamo bene tutti, non la ama solo la sua famiglia, ma la amano in tanti. E questo è il miracolo più grande che sia avvenuto. Trasformare la sua assenza in una nuova presenza". Sara, continua la sorella, "è con me e con la mia famiglia e non solo. Siamo fiduciosi, ma anche realistici, perchè le ricerche non si interromperanno. Pensiamo che quel lago possa prima o poi ridarci Sara. In passato chi era caduto lì è stato poi ritrovato. E' una speranza che teniamo viva continuando a parlare di Sara, facendola conoscere a 360 gradi. E' una presenza importante e il simbolo della battaglia del bullismo e del mobbing. Dobbiamo perciò tenere alta l'attenzione". 

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