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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il caso / Località Spini di Gardolo

Rivolta nel carcere di Trento, Di Giacomo: “Segnale allarmante per il Parlamento”

Il segretario generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria lancia un monito dopo i fatti di Spini di Gardolo

“La clamorosa protesta delle detenute di Trento contro il nuovo governo che sta per nascere, dopo la rivolta nel carcere di Terni di qualche giorno fa, è un nuovo allarmante segnale per il Parlamento appena insediato e per lo stesso governo che sarà presto formato. Lo avevamo previsto ed avevamo messo in guardia sulle aspettative e sulle azioni di rivolta, puntualmente avvenute, da parte della popolazione carceraria in merito alla nuova situazione politica determinata dal voto del 25 settembre scorso”: ad affermarlo è Aldo Di Giacomo, segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria.

Secondo Di Giacomo, quanto accaduto nel carcere di Spini di Gardolo scoperchia una realtà poco conosciuta e che ha problematiche in parte differenti rispetto alla detenzione degli uomini e che come tali richiedono misure ed azioni urgenti, prima fra tutte per la prevenzione dei suicidi con personale di assistenza psicologica.

Alla luce di quanto accaduto, il sindacato si aspetta ora un risposta forte per ristabilire legalità e soprattutto il controllo dello Stato nelle carceri.

“Non c’è più tempo da perdere come prova il caso clamoroso di Trento. Le prime dichiarazioni della Premier in pectore Meloni lasciano ben sperare sull’effettiva volontà di voltare pagina. Ci sono azioni, misure, provvedimenti che si possono e si devono attuare subito, perché più passa il tempo e più l’illegalità si diffonde con il rischio di ripetere quanto accaduto con le rivolte nella primavera del 2020” conclude Di Giacomo.

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