Riva, i carabinieri scoprono un “bazar della droga”: due arresti
Gli specialisti dei carabinieri dovranno ora rilevare il principio attivo e catalogare le ulteriori sostanze rinvenute nell’appartamento, all’interno di numerosi barattoli, che non sarebbero riconducibili alle tipologie di droghe più comuni e diffuse sul mercato
Un’altra importante operazione anti-droga è stata portata a termine dai carabinieri Compagnia di Riva del Garda sabato 6 marzo con l’arresto di una coppia rivana, per violazione della legge sugli stupefacenti. L’operazione degli uomini della Compagnia di Riva del Garda è scattata sabato sera, nella zona del cimitero di Riva, dove è stata individuata l’abitazione dei due indagati, che di fatto era diventata una centrale di spaccio.
Durante la perquisizione, condotta con il fondamentale supporto del Nucleo Cinofili di Laives, i carabinieri rivani hanno trovato un vero e proprio “bazar”, dove in ogni stanza dell’appartamento erano appoggiati su tavoli, scrivanie e letti, svariati tipi di stupefacenti.
Nel complesso sono stati sequestrati 200 grammi di marijuana, altrettanti di hashish e circa 50 grammi di cocaina, oltre a trovare una serra “in-door”, dove erano rigorosamente coltivate piante di canapa indica. Infine, per non escludere nulla del campionario, sono stati rinvenuti anche funghi allucinogeni in fase di essiccazione. Oltre allo stupefacente e al necessario per produzione e confezionamento, sono stati sequestrati circa mille euro, ritenuti provento dell’attività di spaccio. Viste le circostanze, P.M. 33enne e L.L. 25enne, sono stati arrestati e ristretti agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida, che sarà fissata a marzo al Tribunale di Rovereto.
Lo stupefacente sequestrato sarà inviato al laboratorio di analisi dei carabinieri di Laives per attestarne peso e capacità psicotropa, stabilendo anche il numero di dosi ricavabili. Gli specialisti dei carabinieri dovranno ora rilevare il principio attivo e catalogare le ulteriori sostanze rinvenute nell’appartamento, all’interno di numerosi barattoli, che non sarebbero riconducibili alle tipologie di droghe più comuni e diffuse sul mercato.