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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

La ricerca: batteri presenti nelle sabbie del Sahara trovati sulle Alpi

Nei campioni di neve raccolti su Marmolada e Latemar, i ricercatori hanno trovato prove che le grandi tempeste di polvere possono muovere non solo frazioni, ma intere comunità microbiche

Il cambiamento climatico e l'uso del suolo stanno provocando migrazioni che non si possono fermare, quelle dei microorganismi. Lo ha scoperto un team multidisciplinare di microbiologi, geologi, chimici e bioclimatologi di Fondazione Edmund Mach di San Michele all'Adige, Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Università di Firenze, Venezia e Innsbruck, ha studiato la carica microbica di uno tra i più intensi eventi di trasporto di polveri sahariane che ha raggiunto le Alpi nel 2014, pubblicando i risultati sulla prestigiosa rivista 'Microbiome'.

Nei campioni di neve raccolti su Marmolada e Latemar, i ricercatori hanno trovato prove che le grandi tempeste di polvere possono muovere non solo frazioni, ma intere comunità microbiche (batteri e funghi) dalle aree sahariane all'Europa, e che questo microbiota contiene molti organismi estremamente resistenti e in grado di sopravvivere in ambienti diversi.

"L'idea di studiare un eccezionale evento invernale -spiegano i ricercatori-  ha consentito di scoprire quasi intere comunità di microbi Sahariani, trasportate dal vento e congelate in uno strato di neve rosa, isolato sotto lo zero dagli strati precedenti e dai successivi". L’analisi delle firme genetiche dei batteri e funghi congelati e delle comunità microbiche dei suoli ha consentito di verificare che alcuni di questi microbi sahariani sopravvivono anche dopo lo scioglimento delle nevi, probabilmente perché presenti in grandi quantità. 

Quanto scoperto suggerisce che il cambiamento climatico e l’aumentata frequenza di questi eventi possa cambiare in modo significativo le comunità microbiche dei nostri suoli, trasportando intere comunità microbiche molto lontane. Accettando la sfida lanciata recentemente dalle Nazioni Unite per l'implementazione diazioni di monitoraggio e protezione in materia di tempeste di sabbia e polvere dovute al trasporto di lungo raggio, gli autori indicano metodologie rapide ed efficaci per monitorare i rischi associati alla  fusione di neve e ghiacciai contaminati da popolazioni microbiche che arrivano da lontano. Una strada per arrivare a sistemi efficaci di allerta precoce.
 

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