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Cronaca Sagron Mis

Riattrezzata la via Detassis sulla parete est del Piz di Sagron

Il Comune e la SAT del Primiero hanno riaperto la salita del "Piz" dedicandola alla guida alpina locale Mariano Bernardin, detto "El Gabian", autore in anni di alpinismo ancora pionieristico, della prima salita al Sass de Mur il 23 agosto 1831

La montagna simbolo del gruppo Cimonega, sopra Sagron Mis, è il Piz di Sagron, il “Piz”, come semplicemente viene chiamato dagli abitanti del paese nel Primiero. Il Gruppo si innalza imponente sopra l’abitato di Sagron Mis, ed è compreso, assieme alle Pale di San Martino e ad altri importanti gruppi dolomitici, nel Sistema 3 Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO. Negli anni ’40 sul versante est del Piz di Sagron la celebre guida Bruno Detassis aprì una via direttissima, un itinerario classico, la cui difficoltà non supera il 3°grado (in alcuni passaggi), assai più impegnativo per la sua lunghezza e perché richiede una ottima  capacità di orientarsi nella vastità della parete e dell’ambiente in cui si svolge la salita.


Una via di arrampicata che non è divenuta celebre come tante altre vie firmate da Detassis, dimenticata dagli alpinisti, ma che è stata recentemente riscoperta grazie alla volontà dell’amministrazione comunale di rilanciare l’alpinismo classico, dando così significato al recente riconoscimento ottenuto dalla Fondazione, di Primo Portale delle Dolomiti UNESCO.


Volontà che ha trovato subito accoglienza da parte della locale Sezione SAT del Primiero, San Martino, Vanoi e Sagron Mis, la quale ha inserito la salita al Piz Sagron lungo la via Detassis sul versante est quale prima uscita del proprio programma estivo.


La salita si è svolta lo scorso 4 agosto ed ha avuto per protagonisti 19 alpinisti accompagnati dal Presidente della Sezione SAT Johnny Zagonel e dal Sindaco di Sagron Mis Luca Gadenz, oltre alle Guide Alpine Rocco Romagna e Antonio Zagonel che hanno raggiunto la vetta del “Piz” dopo 5 ore di entusiasmante scalata. Per l'occasione la via era stata in precedenza chiodata da alcune Guide Alpine locali, con chiodi di progressione e soste attrezzate, sempre in stile rigorosamente classico.


Come già evidenziato la difficoltà della salita è data più dalla lunghezza e dalla complessità dell’itinerario. Il rientro dalla cima attraverso il Bivacco Feltre, la risalita al Passo del Comedòn e la vertiginosa discesa in paese per la temuta “Intaiada”, rendono l’impegno complessivo notevole e in ogni caso riservato ad alpinisti esperti ben allenati. 
Per il giro completo si devono mettere in conto dalle 8 alle 10 ore, dovendo superare un dislivello complessivo di tutto rispetto, pari a 3.264 m.

La comitiva, giunta in paese, non si è fatta mancare un bel momento di festa, con un meritato tuffo nel nuovo e fresco biolago, realizzato presso la Baita Sagron Mis - Dolomiti. La salita al Piz di Sagron è dedicata alla nota e pittoresca guida alpina locale Mariano Bernardin, detto “El Gabian”, autore in anni di alpinismo ancora pionieristico, era il 23 agosto del 1831, della prima salita al Sass de Mur, sempre nel gruppo del Cimonega.

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