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Cronaca Villazzano

Razi e Sohelia Mohebi sono ancora cittadini del nulla

I due registi, in Trentino dal 2007, hanno presentato domanda per la cittadinanza italiana due anni fa. A dicembre sono stati derubati in treno dei documenti e ora non possono lasciare l'Italia. Nessuna risposta alla petizione online che chiede l'intervento di Gioffrè e Zeni

Lo scorso dicembre i registi Razi e Soheila Mohebi sono stati derubati dell’attrezzatura di lavoro e del certificato di matrimonio, mentre viaggiavano sul treno che li portava da Trento – città dove vivono da rifugiati politici dall’ottobre del 2007 – a Milano.

Dovevano raggiungere l’Iran, Paese d’origine della regista, dove avrebbero dovuto girare parte del loro film "Una casa sulle nuvole", docufiction autobiografica la cui sceneggiatura è stata insignita del Premio Mutti – Archivio Memorie Migranti al Festival di Venezia del 2016 e che è sostenuto dalla Trentino Film Commission e dalla Cineteca di Bologna.

Un furto è sempre un evento sgradevole. Ma, nel loro caso, ha aggiunto ulteriori difficoltà a una situazione già complicata. Infatti, in quanto rifugiati politici, non possono viaggiare, se non con particolari permessi, non facili da ottenere, soprattutto a causa delle lentezze burocratiche.

I documenti sono fondamentali per lo svolgimento stesso della loro professione. Dopo quasi dieci anni di permanenza in Italia, non avere la cittadinanza e la possibilità di viaggiare significa infatti essere esclusi anche da molteplici opportunità di lavoro e dagli inviti a festival internazionali.

Razi e Soheila hanno presentato domanda di cittadinanza il 2 giugno 2015 e l'istruttoria è stata avviata. 

Da dicembre è stata lanciata una petizione online sul sito change.org, indirizzata al commissario del governo Pasquale Gioffrè e all'asssessore alle politiche sociali Luca Zeni affinché si facciamo carico della loro pratica in modo da velocizzare il procedimento, ma nonostante le 480 sottoscrizioni non è ancora arrivata una risposta. 

Tale situazione condiziona anche la casa di produzione trentina con cui finora hanno collaborato, che vede così deteriorarsi i rapporti con importanti partner internazionali, e a dispetto dei riconoscimenti insieme ottenuti in diversi paesi.

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