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Cronaca Oltrefersina / Via al Desert

Protonterapia e Radioterapia in un'unica Unità: il centro torna a dipendere dal S. Chiara

la mozione del consigliere Viola è stata approvata, con il parere favorevole dell'assessore Zeni "in un'ottica di miglioramento del servizio e contenimento della spesa"

Nata nel 2013 per gestire in proprio il Centro di Protonterapia di via al Desert dopo soli cinque anni l'Unità di Protonterapia potrebbe essere "riassorbita" in un unico Dipartimento oncologico, inseme all'Unità Operativa di Radioterapia dell'ospedale S. Chiara. La Giunta ha approvato la mozione del consigliere Mario Tonina (UPT) con l'obiettivo "di razionalizzazione delle strutture ispirato a logiche di efficienza, di contenimento della spesa, di miglioramento della qualità dei servizi, di innovazione".  

In pratica il centro tornerà a dipendere, almeno in parte, dal S. Chiara e le due unità dovranno trovare strategie communi all'interno di un unico organismo. Favorevole l'assessore Luca Zeni, che  ha  parlato di "un'unica cornice che tiene insieme le due unità operative", non quindi di una soppressione. Certo è che se la mosa è tesa "al contenimento della spesa" ci saranno delle novità nell'organico delle due Unità. 

Astenuto il consigliere Filippo Degasperi (M5S): "un tardivo e inefficace tentativo di porre rimedio ad un progetto da 160  milioni di euro, che richiederebbe riflessioni a monte". Il consigliere Walter Viola (PT) ha proposto "l’assunzione di un manager-ambasciatore con funzioni di promotore e di vero e proprio “venditore” del servizio che altrimenti si trasforma in un macigno sull’economia trentina". Tonina ha detto di aver richiamato l'attenzione in sede euroregionale alla possibilità di una promozione congiunta del Centro tra Trentino Alto Adige e Tirolo.

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